Nella terza giornata di EXPOMOVE, la fiera dedicata alla mobilità elettrica e sostenibile a Firenze fino al 12 aprile l’attenzione è stata rivolta al tema della mobilità sostenibile applicata al trasporto pubblico locale (TPL) argomento trattato durante il convegno “Le prospettive del TPL a trazione elettrica” organizzato da ASSTRA.
Durante il convegno è emersa l’importanza di accogliere le sfide poste dalla mobilità sostenibile, favorendo sempre più l’utilizzo del trasporto pubblico a discapito di quello privato, ma per far ciò è necessario un cambiamento culturale che coinvolga tutta la società.
“Le sfide della mobilità sostenibile rappresentano una grande opportunità, nel mondo del trasporto pubblico – ha sottolineato Giovanni Foti, Vicepresidente di ASSTRA – per un cambiamento culturale che parta dai giovani e dalla società civile. Perché ciò avvenga sono necessari significativi investimenti pari a 500 milioni di euro all’anno per rinnovare il parco veicoli bus che oggi sono mediamente di 12 anni, riducendo così i costi indotti che abbiamo sulla salute dei cittadini.”
Molti sono stati i contributi e le testimonianze presentate nel corso del convegno per individuare quelli che possono essere degli utili esempi da prendere a modello per lo sviluppo di un trasporto pubblico sostenibile e qualificato.
Una di queste è stata prodotta da ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che ha sviluppato un software di supporto alle decisioni destinato alle aziende di trasporto pubblico su gomma (TPL) per aiutarle ad individuare le linee siano più adatte ad un eventuale utilizzo di veicoli elettrici a batteria.
“BEST realizza la verifica di fattibilità tecnico economica dell’elettrificazione di linee del trasporto pubblico locale – ha spiegato Maria Pia Valentini, Ricercatrice ENEA – esaminando 3 possibili configurazioni dell’elettrificazione: con la sola ricarica al deposito notturno, con la ricarica durante le soste al capolinea o con la ricarica flash durante la salita e discesa dei passeggeri alle fermate.”
A valle del convegno è stato presentato in anteprima “MobilitAria 2019” il secondo rapporto realizzato dal gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club e dagli esperti di CNR-IIA (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) in collaborazione con OPMUS, l’Osservatorio sulle Politiche di Mobilità Urbana Sostenibile di ISFORT.
Obiettivo del Rapporto è quello di fare il punto per gli anni 2017 e 2018, sull’andamento della qualità dell’aria e delle politiche di mobilità urbana nelle principali 14 città e aree metropolitane italiane.
“Dall’analisi dei dati è emerso un miglioramento della qualità dell’aria – ha affermato Laura Tomassetti, CNR IIA – ma non sufficiente per ridurre le concentrazioni al di sotto dei limiti normativi, per quanto riguarda il tema della mobilità ci sono stati degli interventi nelle città che però necessitano di ulteriori sviluppi”.
A livello territoriale per quanto riguarda la qualità dell’aria, miglioramenti si sono riscontrati per le città di Messina, Cagliari, Roma, Torino e Bologna mentre in controtendenza le città di Catania e Reggio Calabria. Per il PM2,5 non si registrano particolari criticità, tutte le città sono al di sotto dei limiti previsti.
Per quanto riguarda la mobilità urbana, molteplici iniziative si sono diffuse in tutta Italia, i principali interventi hanno riguardato: l’Area B a Milano, l’estensione all’intera giornata della ZTL di Torino, la nuova tramvia a Firenze e Palermo, mentre Bari ha puntato sulla mobilità ciclabile sperimentando per 4 mesi il pagamento di chi pedala come forma di incentivo alla mobilità sostenibile.