“Il Progettone e’ utilissimo, ma non puo’ essere snaturato nelle sue finalita’ per logiche di convenienza. Per questo non siamo d’accordo all’ipotesi della Provincia che punta ad assumere trenta nuovi operai forestali, peraltro tutti non prossimi alla pensione, per le operazioni di ripristino attraverso il contratto del Progettone. Quel personale va inquadrato con i contratti privatistici previsti, come quello degli operai forestali o dei bacini montani”.
E’ netta la posizione di Cgil, Cisl, Uil con Flai, Fai e Uila del Trentino sulla proposta emersa al tavolo sul Maltempo nell’ultima riunione in merito all’assunzione di nuovo personale per le operazioni di ripristino del territorio.
“Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a credere che il Progettone e’ uno strumento prezioso, ma ha dei paletti ben precisi che non possono essere vincolanti o non vincolanti in base alle esigenze del momento – dicono i tre segretari generali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti con i segretari di categoria Maurizio Zabbeni, Fulvio Bastiani e Fulvio Giaimo –. E’ giusto che per le operazioni di ripristino sia assunto nuovo personale. Verranno assunte persone che con le caratteristiche del Progettone non hanno nulla a che fare, non ha senso inquadrarle applicando un contratto che serve per l’accompagnamento dei disoccupati anziani alla pensione o per l’inserimento lavorativo di soggetti deboli. Ricorrere al Progettone equivarrebbe a fare dumping”.
I sindacati ricordano che ci sono gia’ diversi casi di impiego dei lavoratori del Progettone in situazioni limite, quasi a sostituzione del personale comune. “Questa logica non va bene e compromette il valore stesso della misura – insistono i segretari – . Abbiamo manifestato le nostre perplessita’ all’assessore Spinelli e ai tavoli tecnici. Ci auguriamo che si tenga conto delle criticita’ che abbiamo evidenziato e che si scelga, in questo caso specifico, di fare ricorso al giusto contratto di riferimento, cioe’ quello degli operai forestali o dei bacini montani”.