Pasqua: in Veneto a tavola la tradizione contadina

Pasqua in Veneto: il risotto della festa non aveva ricorrenze era lo stesso servito ai matrimoni
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Il risotto della festa non aveva ricorrenze era lo stesso servito ai matrimoni: fatto con il brodo e le frattaglie del pollo (fegatini, duodeno, parti poco nobili). Atteso come la manna caratterizzava anche la tavola di Pasqua. “Il Vialone Nano veronese rimane comunque la base del primo piatto del menù pasquale, adesso però – commenta Diego Scaramuzza presidente dei cuochi contadini di Coldiretti – ai chicchi di riso si abbinano le erbette di campo, come i bruscandoli (luppolo selvatico), le rosoline, i carletti e altre piante spontanee raccolte in campagna“.
Parenti ed invitati sono molto più attenti alla dieta e le abitudini alimentari sono cambiate: sempre più spesso l’elenco dei vegetariani si allunga cosi come è inevitabile trovare in lista prenotazioni molti vegani. Gli asparagi fanno la loro parte bianchi o verdi, blasonati di Igp o no, sono il contorno perfetto per accompagnare le uova che, come vuole la tradizione della nonna, sono servite soprattutto sode colorate naturalmente di rosso se bollite nell’acqua con le bucce di cipolla, di verde se si impiega le foglie di ortica o gialle con lo zafferano.
Il dolce è la “fugassa” quando ancora la colomba non c’era, nelle case si impastava zucchero, farina, acqua e i tuorli e, seppur senza canditi, uvette o mandorle, era la torta più buona del mondo.

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