Salute, quando il sesso non corrisponde ai cromosomi: crescono i casi di ambiguità sessuale nei neonati

Questi disturbi dello sviluppo sessuale sono più frequenti di quanto finora ritenuto: l'aspetto degli organi sessuali non corrisponderebbe ai cromosomi
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Sono anomalie degli organi sessuali e rendono difficile distinguere i maschi dalle femmine: queste patologie si  verificano nei neonati e sono più frequenti di quanto finora ritenuto. A metterlo in luce uno Studio condotto su oltre 14 mila neonati, pubblicato sul Journal of the Endocrine Society.

Questi disturbi dello sviluppo sessuale sono un gruppo di condizioni che includono anomalie dei cromosomi sessuali, delle gonadi e dei genitali, in cui l’aspetto degli organi sessuali (sesso fenotipico) non corrisponde al sesso genotipico, cioè a quello che dovrebbe essere in base ai cromosomi dell’individuo.

Questi casi prendono il nome di ambiguità dei genitali, perché hanno spesso un aspetto intermedio tra quelli femminili e maschili. Dei ricercatori dell’Università di Istanbul hanno esaminato 14.177 nuovi nati in Turchia trovando che 18 di loro avevano ambiguità dei genitali. “Si tratta di 1,3 su 1.000 nati, una frequenza più alta rispetto agli studi precedenti che parlavano di circa 1 su 4.500“, ha detto il primo autore dello Studio, Banu Kucukemre Aydin.

In particolare, a 15 neonati è stata diagnosticata disgenesia gonadica completa di tipo 46 XY, che si verifica quando i testicoli non si sviluppano correttamente. Notabile in questi casi, il basso peso alla nascita e la pre-eclampsia materna erano condizioni comuni. “Questi risultati supportano l’ipotesi che la disfunzione placentare precoce e la carenza di androgeni potrebbe avere un ruolo nelle anomalie genitali maschili“, conclude Aydin.

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