Tutto pronto, la sonda israeliana Beresheet sta per scendere sulla Luna: la diretta streaming di SpaceIL

Manca pochissimo allo storico allunaggio della sonda israeliana Beresheet con a bordo anche un po' di Italia: ecco tutto quello che c'è da sapere e come seguire la missione che può scrivere la storia
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Tra pochissimo, SpaceIL, piccola organizzazione no profit israeliana, tenterà di fare la storia, diventando la prima organizzazione privata a far atterrare una sonda spaziale sulla luna. Finora ci sono riuscite solo 3 nazioni: Stati Uniti, Russia e Cina. La sonda di SpaceIL si chiama Beresheet, che in ebraico significa “In Principio” o “Genesi”. La missione è costata circa 100 milioni di dollari, nonostante non trasporti un carico sofisticato e sia progettata per sopravvivere solo qualche giorno. Se l’”allunaggio” avverrà con successo, convaliderà l’approccio più veloce e più economico che le agenzie spaziali e le compagnie private in cerca di opportunità per business sulla luna possano seguire. Un fallimento, invece, indicherebbe che queste piccole missioni sono anche intrinsecamente più rischiose.

Quando avverrà l’allunaggio e come seguirlo?

L’allunaggio è previsto tra le 21 e le 22 (ora italiana) e SpaceIL trasmetterà la diretta streaming dell’evento da un sito vicino a Tel Aviv, che accoglie il centro di comando della missione.

Dove atterrerà Beresheet?

Il sito di atterraggio si trova all’interno di una pianura conosciuta come Mare Serenitatis. Beresheet è diretta verso un’area ampia 138km nella sezione nordorientale della pianura, scelta perché prevalentemente perché pianeggiante e con pochi crateri.

Come avverrà l’allunaggio?

Quando Beresheet si avvicinerà alla luna, ad una distanza di circa 845km, si accenderà il motore principale per rallentare la sonda. Se per qualche motivo, il motore non si azionasse, Beresheet può annullare il tentativo e tornare intorno alla luna per riprovarci in un momento successivo. Ma quando il motore si sarà acceso, “saremo al punto di non ritorno”, ha dichiarato Opher Doron, general manager della divisione spaziale di Israel Aerospace Industries, che ha collaborato con SpaceIL per costruire la sonda. Quando sarà a meno di 1,6km dalla superficie, Beresheet inizierà a ruotare per scendere verticalmente. Poi, a meno di 5 metri dalla superficie, il motore si spegnerà, permettendo al veicolo di scendere lentamente al suolo.

Questa sarà la parte più rischiosa della missione. Beresheet uitlizza un laser per misurare la sua altitudine. “È un sistema che è stato abbastanza impegnativo nello sviluppo ed è arrivato abbastanza tardi”, ha dichiarato Doron. Questo ha limitato il tempo per i test. Se tutto andrà come previsto, l’allunaggio potrebbe ancora fallire se per caso Beresheet atterrasse su un masso o su una forte pendenza. La sonda non ha mezzi per identificare gli ostacoli ed evitarli. “Essenzialmente stiamo atterrando alla cieca. È un atterraggio molto complicato. Speriamo che vada bene”, ha concluso Doron.

Gli obiettivi della missione

luna beresheet
Immagine del lato nascosto della luna scattata da Beresheet. Credit: SpaceIL

La missione di Beresheet, alta circa 1m, larga 2,3m e pesante 585kg, consisterà nella rappresentazione dettagliata del sito di “allunaggio”, nella misurazione delle anomalie magnetiche crostali per circoscrivere la loro possibile origine e la longevità della dinamo lunare e nella localizzazione del lander utilizzando LRA. Oltre ad una serie di camere, infatti, la missione integra un carico scientifico che consiste in un piccolo Lunar Retroreflector Array (LRA appunto), fornito dal Goddard Space Flight Center della NASA, e un magnetometro, fornito dall’Università della California Los Angeles. LRA è una tecnologia più piccola di un mouse per computer che in futuro potrebbe permettere atterraggi più precisi sulla luna e su altri corpi celesti, hanno spiegato i membri del team della missione. “Intendiamo usare questi dati per associare le anomalie con le caratteristiche geologiche sulla superficie e quindi dimostrate l’origine della magnetizzazione residua”, riporta la relazione dell’LPSC.

Il magnetometro che verrà utilizzato potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere quando e come la luna abbia acquisito il suo campo magnetico, secondo Aharonson. “Il magnetismo lunare è un enigma da decenni. È un privilegio far parte di questa missione che sta facendo un ulteriore passo verso la sua risoluzione”, ha dichiarato.

Anche un po’ di Italia su Beresheet

Lanciata a febbraio scorso dal colosso spaziale Space X di Elon Musk, Beresheet è stata porta in orbita da un Falcon 9 ed ha raggiunto l’orbita lunare il 4 aprile scorso, dopo aver viaggiato verso la Luna per due mesi ad una velocità massima di 36.000km/h. Una volta toccato il suolo lunare, il mini rover resterà 72 ore sulla Luna per investigare il suo campo magnetico. E quando il suo lavoro sarà finito, la sonda avrà viaggiato per un totale di 6,5 milioni di chilometri in 49 giorni.

In questa prima dei privati sulla Luna c’è anche un po’ d’Italia, che con la sua industria ha costruito alcuni elementi del veicolo. Per Beresheet, il gruppo Leonardo ha realizzato a Nerviano (Milano) i pannelli solari che alimentano le operazioni del lander. I pannelli solari di Beresheet sono stati integrati in un modo particolare, così da consentire a questo veicolo spaziale di essere operativo in diverse inclinazioni rispetto alla luce solare. Il sistema è composto da tre pannelli di cui il principale è stato montato sul tetto del lander israeliano, in posizione parallela alla superficie della Luna. Nerviano è lo stesso stabilimento in cui Leonardo ha realizzato la trivella che andrà su Marte, con la missione ExoMars 2020, e dove sono ‘nati’ i pannelli solari del satellite italiano Prisma dell’Asi che ha promesso di catturare l’impronta digitale della Terra.

La partenza a febbraio scorso della sonda israeliana era stata seguita in diretta anche dal premier Benjamin Netanyahu che oggi, confermato saldamente alla premiership del Paese per la quinta volta, si appresta a brindare anche a questo nuovo traguardo. Al momento del lancio, Netanyahu aveva definito la missione “un grande passo per Israele ed un enorme passo per la tecnologia d’Israele”.

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