Spazio, Ranzo (Avio): “Il lanciatore Vega rappresenta la capacità e l’estro creativo dell’Italia”

"Nel corso dei prossimi dodici mesi lanceremo nello Spazio per la prima volta la nuova versione del lanciatore Vega, che si chiama Vega C"
MeteoWeb

Il lanciatore Vega, realizzato dal gruppo Avio, “è un’icona italiana che rappresenta la capacità e l’estro creativo dell’Italia, che ha guidato un team europeo. Dimostra la capacità italiana di progettare e anche di leadership“: lo ha dichiarato questa mattina l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, in occasione dell’evento “Space is closer: lo Spazio che ti migliora la vita“, organizzato in occasione della F Design Week dal settimanale di Cairo editore, a cui hanno partecipato Samantha Cristoforetti e il responsabile lanciatori Esa, Stefano Bianchi.
Una settimana fa abbiamo lanciato il satellite Prisma, un progetto tutto italiano per il monitoraggio dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici che consente immagini più accurate che in precedenza. Con la tecnologia radar è possibile guardare attraverso le nuvole e avere informazioni più precise,” ha proseguito Ranzo. “Ad agosto lanceremo satelliti canadesi per il monitoraggio dei gas serra, mentre con il programma Copernicus possiamo fare rilevazioni sullo stato della Terra. Ci sono tantissime applicazioni dei satelliti, dalla Difesa al meteo“. “Nel corso dei prossimi dodici mesi lanceremo nello Spazio per la prima volta la nuova versione del lanciatore Vega, che si chiama Vega C, il cui sviluppo è quasi alla fine, e stiamo già preparando anche la sua nuova versione per il 2024/2025, che si chiama Vega E, per rendere questo prodotto sempre più efficente e ridurre del 50% il costo di ogni kg trasportato“. “Stiamo lavorando anche su Space Rider, che consiste nel portare a bordo di Vega una piccola navicella in grado di andare nello Spazio e poi rientrare atterrando su una pista aeroportuale. Riportare indietro gli oggetti non solo contribuisce a ridurre la spazzatura aerospaziale, ma è un cambio di prospettiva“, “abbiamo raggiunto mercati che non credevamo possibili, la Corea del Sud, il Perù, Paesi che non hanno la nostra tecnologia e per cui abbiamo di fronte una grande prospettiva di crescita,” conclude Ranzo.

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