Treno Verde di Legambiente: inizio anno negativo per Torino, ecco i dati su smog e traffico

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Brutto inizio d’anno per la città di Torino per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Dall’inizio del 2019 i limiti normativi previsti per il PM10 – 35 superamenti giornalieri ammissibili in un anno – sono stati già abbondantemente superati. Ben 51, infatti, le giornate in cui sono stati oltrepassati i livelli critici di polveri sottili nella centralina di Torino-Grassi. Un andamento purtroppo in linea con i dati raccolti nei monitoraggi ambientali dello scorso anno, e che non deve passare inosservato all’attenzione delle amministrazioni.

Il Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, è in questi giorni in sosta alla stazione Porta Nuova di Torino. I risultati del monitoraggio scientifico della qualità dell’aria – realizzato grazie al progetto di Citizen Science di Legambiente Volontari per Natura – sono stati presentati questa mattina nella Sala Gonin, all’interno della stazione, da Davide Sabbadin, Portavoce del Treno Verde e Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in apertura a “Muoviamoci bene”, secondo Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte, iniziativa realizzata grazie al contributo di Fondazione CRT e bluetorino.

L’obiettivo del Treno Verde è sensibilizzare la cittadinanza e valutare l’esposizione all’inquinamento atmosferico, spesso inconsapevole, a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente. Per questo, il 18 e 19 febbraio scorsi, sono stati realizzati due monitoraggi della qualità dell’aria in 8 punti “sensibili” segnalati dai cittadini e dai circoli di Legambiente per particolari condizioni di traffico, ingorghi, sosta selvaggia. Ogni misurazione delle polveri sottili, della durata di un’ora, ha delineato un quadro dell’inquinamento atmosferico presente nell’area, con particolare attenzione ai picchi di polveri sottili registrati.

I valori registrati per le PM10 a Torino oscillano tra 47,63 e 66,85 µg /mc (media oraria). I punti monitorati sono piazza Pitagora (media oraria di 47,63 µg/mc), via Guido Reni (media oraria di 57,68 µg/mc), Rotonda Maroncelli(media oraria di 50,7 µg/mc), corso Vercelli (media oraria di 60,66 µg/mc), piazza Rebaudengo (media oraria di 61,67 µg/mc), piazza Baldissera (media oraria di 66,85 µg/mc), Rondò della Forca (media oraria di 55,12 µg/mc) e piazza Carducci (media oraria di 51,73 µg/mc). Tutti valori alti, condizionati probabilmente anche dalle condizioni meteorologiche poco favorevoli alla dispersione: scarsa ventilazione e assenza di precipitazioni. Il picco più elevato si è registrato alle ore 19:32 in piazza Baldissera (91 µg/mc), punto nevralgico della città dove il traffico, in questa particolare fascia oraria, tende progressivamente ad aumentare a scapito di pedoni, pendolari e ciclisti. Seguono i picchi registrati in piazza Rebaudengo (83 µg/mc, ore 18:34), corso Vercelli (79 µg/mc, ore 17:06), Rondò della Forca (75 µg/mc, ore 9:06), via Guido Reni (74 µg/mc alle 10.02), piazza Carducci (66 µg/mc, ore 10:19) e Rotonda Maroncelli (62 µg/mc, ore 11:56). Aree tutte diffusamente frequentate da pendolari e passanti e nello stesso tempo congestionate dal traffico nelle ore di punta. Nell’insieme, questi numeri sottolineano come, nell’arco della giornata, i cittadini possono respirare ripetutamente ed inconsapevolmente aria inquinata anche se solamente per pochi minuti.

Superamenti dei limiti giornalieri annui consentiti sono stati registrati anche per Alessandria, che da inizio anno ne ha già totalizzati 42 (centralina Alessandria-D’Annunzio) e Asti, che raggiunge i 39 giorni (Bussano). Da non sottovalutare i 19 giorni off limits registrati a Novara (centralina Roma), e i 13 registrati a Vercelli(centralina CONI) e a Biella, nella centralina Lamarmora (tutti i dati sulla qualità dell’aria del capoluogo piemontese sono consultabili su sistemapiemonte.it). Valori che rischiano di tornare ad essere critici, come ogni anno, con la prossima stagione autunnale. È per questo auspicabile un’azione più concreta e lungimirante: oltre le ordinarie limitazioni al traffico, è necessario indirizzare i piani amministrativi verso una mobilità urbana più sostenibile e verso la valorizzazione degli spazi pubblici a tutela della salute di chi vive in aree fortemente urbanizzate.

Anche a Torino emerge l’assoluto protagonismo del traffico veicolare privato nel sistema della mobilità urbana. I dati del monitoraggio spot – della durata di due ore in ogni punto di osservazione – svolto dai volontari dell’associazione in tre zone della città (piazza Pitagora, corso Regina angolo corso Principe Eugenio e piazza Rebaudengo) fotografano in modo evidente il predominio della mobilità privata motorizzata: in media, in un minuto, nel complesso dei tre punti monitorati sono passate 113 auto, quasi 4 motocicli, poco più di un autobus (1,2) e una bici (1,1). Parliamo, sempre guardando ai numeri complessivi, di un bus ogni 93 auto e di una bici ogni 101 auto (con punte negative di un bus ogni 344 auto e una bici ogni 282 auto rilevate in piazza Rebaudengo).

Dopo la tappa piemontese, il viaggio del Treno Verde prosegue verso Milano, per l’ultima tappa del tour che, a partire dallo scorso 18 febbraio, ha toccato già 11 città italiane. A bordo ci saranno come sempre le migliori esperienze italiane impegnate sul fronte della sostenibilità ambientale, come il consorzio Ecopneus, partner principale del Treno Verde; i partner sostenitori Enel X e Ricrea; i partner Bosch, Iterchimica, Montello, Valorizza (brand di Sma e Gemmlab); i partner tecnici Con.Tec, Ecoplus, 100% Campania – Formaperta e come le esperienze dei partner start up Lime e Movecoin. Media partner del tour del convoglio ambientalista sono la Nuova Ecologia e QualEnergia. Gli allestimenti delle carrozze sono stati curati, invece, dall’Accademia delle Arti e nuove tecnologie di Roma.

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