Sanità: studio Fimmg, i medici di famiglia puntano sul digitale

Sanità: il trend di investimento della categoria nel digitale si conferma in stabile incremento in questi anni
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I medici di famiglia italiani puntano sul digitale e sono pronti a investire sul questi strumenti. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con il Centro studi della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) e con il supporto di Doxapharma. Nel dettaglio, i dottori di famiglia sono interessati a investire sulla diagnostica di primo livello, dotata del possibile supporto di telerefertazione, per renderla disponibile nel proprio studio medico.
In particolare: l’83% già utilizza o vorrebbe utilizzare l’elettrocardiografia, l’82% la spirometria, il 75% l’holter pressorio, il 69% l’holter cardiaco, il 67% la teledermatologia. Per queste opportunità il 24% degli intervistati è disponibile a investire fino a 50 euro al mese, il 31% da 50 a 100 euro, il 14% da 100 a 150 euro. Il trend di investimento della categoria nel digitale – si legge in una nota – si conferma in stabile incremento in questi anni con una previsione di spesa complessiva nel 2019, proiettata sull’intera professione, superiore allo scorso anno di circa 2,7 milioni di euro. Dal sondaggio, realizzato su un campione rappresentativo di 602 medici di famiglia, si conferma consolidato l’utilizzo di nuove modalità di contatto con i pazienti come e-mail (85%), Sms (65%) e WhatsApp (64%), in assenza di piattaforme di contatto certificate per le quali il 44% riferisce interesse all’uso qualora disponibili.
Un’altra forte necessità evidenziata dal campione degli intervistati è quella di disporre di sistemi che garantiscano continuità informativa: il 97% del campione utilizza o sarebbe interessato a utilizzare soluzioni digitali per cooperare con gli specialisti, il 90% con i colleghi della continuità assistenziale, l’85% con gli infermieri. In parte, a queste esigenze potrebbe essere trovata risposta nell’uso del Fascicolo sanitario elettronico, giudicato molto utile/utile dal 92% dei medici di medicina generale per condividere referti, verbali e lettere di dimissioni, dal 91% per condividere il dossier farmaceutico del paziente, e dall’87% per condividere il profilo sanitario sintetico e le vaccinazioni. Si rileva però che, sul Fascicolo sanitario elettronico, siano poco o per niente informati i pazienti (per il 92% degli intervistati) e gli stessi medici (per l’81% di essi).
I dati dimostrano che tra i medici di medicina generale resta alto l’interesse per il digitale applicato alla professione – afferma Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi della Fimmg – Questi numeri sono destinati a un sicuro e rapido aumento nelle prossime stagioni, a seguito del ricambio generazionale che sta impattando con forza sulla nostra categoria. Alle elevate disponibilità agli investimenti della categoria, è lecito adesso attendersi quadri normativi e contrattuali che ricomprendano queste ipotesi per dare risposte organizzative convincenti“.
Il Fascicolo sanitario elettronico può rappresentare uno strumento molto utile nella presa in carico dei pazienti, ma ad oggi i medici di medicina generale non conoscono appieno i benefici e nemmeno i cittadini sono consapevoli della sua esistenza (solo il 21% ne ha mai sentito parlare)“, dichiara Chiara Sgarbossa, direttore dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità del Politecnico di Milano.
Occorre quindi investire su una comunicazione efficace verso medici e cittadini – evidenzia – affinché il Fascicolo sanitario elettronico, ad oggi disponibile in quasi tutte le regioni italiane, possa non essere solo un contenitore di referti, ma uno strumento fondamentale per la continuità di cura“.

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