Segni e sintomi dell’artrite reumatoide migliorati: un farmaco aiuta a controllare la malattia

Nuovi risultati di uno studio, i pazienti continuano a dimostrare segni e sintomi migliorati dell'artrite reumatoide
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AbbVie ha annunciato nuovi risultati dai trial di fase III Select-Early e Select-Compare, secondo cui i pazienti in terapia orale con upadacitinib una volta al giorno (15 mg e 30 mg, Select-Early; 15 mg più metrotressato, Select-Compare) per 48 settimane continuano a dimostrare segni e sintomi migliorati dell’artrite reumatoide, rilevati da Acr20/50, e remissione clinica sulla base del Disease Activity Score 28 C-Reactive Protein.
Inoltre, i dati da un’analisi di sicurezza integrata su cinque studi clinici di fase III Select hanno dimostrato che il trattamento con upadacitinib in pazienti con artrite reumatoide moderatamente o severamente attiva dimostra un consistente profilo di sicurezza. I risultati sono stati illustrati a Madrid nel corso del Congresso europeo di reumatologia (Eular).
Gli studi hanno valutato upadacitinib, un inibitore selettivo di Jak-1 sperimentale, in pazienti con artrite reumatoide moderatamente o severamente attiva. “Questi dati continuano a supportare il potenziale di upadacitinib nell’aiutare a mantenere un consistente controllo della malattia in questi pazienti“, afferma Ronald van Vollenhoven, Amsterdam Rheumatology and Immunology Center.
Anche se la remissione è il primo obiettivo del trattamento, come dettato dalle raccomandazioni dell’American College of Rheumatology e della European League Against Rheumatism – sottolinea – la maggior parte dei pazienti non raggiunge oggi la remissione clinica con le opzioni terapeutiche attualmente disponibili“.
Scoperto e sviluppato da AbbVie, upadacitinib è una piccola molecola orale sperimentale e non è ancora stato approvato da alcun ente normativo autorità. E’ un inibitore selettivo della proteina Jak-1, studiato per l’artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie come artrite psoriasica, morbo di Crohn, dermatite atopica e colite ulcerosa, spondilite anchilosante e arterite a cellule giganti. Il programma di studio valuta oltre 4.900 pazienti con artrite reumatoide da moderata a grave in sei studi, con valutazioni di sicurezza, efficacia e tollerabilità in un ampio spettro di soggetti.
E’ sempre di giugno la pubblicazione su ‘The Lancet’ dei risultati positivi dello studio clinico registrativo di fase III Select-Monotherapy, che ha valutato upadacitinib in monoterapia in pazienti con artrite reumatoide in fase attiva di grado da moderato a severo e con risposta inadeguata al metotressato, ai quali è stata cambiata la terapia da metotressato a upadacitinib, rispetto a coloro che hanno continuato ad utilizzare il metotressato. Dopo 14 settimane, gli endpoint primari sono stati raggiunti da entrambe le dosi giornaliere di upadacitinib (15 mg e 30 mg), con tassi significativamente più elevati di risposta Acr20 e di risposta Lda (bassa attività di malattia) rispetto alla continuazione della terapia con metotressato a dosaggio stabile. Inoltre, tutti gli endpoint secondari principali sono stati raggiunti da entrambe le dosi, compresa la percentuale di pazienti che hanno ottenuto la remissione e il miglioramento della funzione fisica.
Questo studio fa parte del programma di sperimentazione clinica di upadacitinib e ha valutato l’efficacia del farmaco in monoterapia nei pazienti con risposta inadeguata a metotressato“, sottolinea Ennio Favalli, reumatologo dell’Asst Centro specialistico ortopedico traumatologico Gaetano Pini di Milano.
I risultati mostrano che upadacitinib in monoterapia può fornire risposte clinicamente significative in termini di remissione, bassa attività di malattia e miglioramenti significativi della funzionalità fisica, confermando le potenzialità del farmaco come importante opzione terapeutica per i pazienti con artrite reumatoide“.

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