Esplosione Stromboli, com’è morto Massimo Imbesi: l’escursionista-poeta innamorato delle Eolie [FOTO]

Stromboli, strazio e disperazione per la morte di Massimo Imbesi: il 35enne messinese era di casa alle isole Eolie, un appassionato di ambiente e natura
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“Si vede che il cielo aveva bisogno di poesia…”, scrivono sul profilo Facebook di Massimo Imbesi, l’escursionista di 35 anni che ha perso la vita per un’improvvisa esplosione dello Stromboli. Ieri mattina l’ultima condivisione sul social di una foto-ricordo con un’amica, che oggi tutti commentano increduli: “Dimmi che non sei tu…”, “mancherai a tutti”. Massimo a ‘Punta dei Corvi’, a Ginostra, si trovava per caso. Faceva una passeggiata in compagnia di un suo amico, rimasto illeso dall’esplosione, su un sentiero libero. Oggi il suo corpo è tornato a Milazzo, dove abitava, per il funerale. L’amico Thiago Takeuti, che è sopravvissuto, è riuscito a parlare solo adesso. “C’era una pioggia di fuoco – racconta, ancora provato, all’AdnKronos – abbiamo iniziato a correre”. Nonostante ferite ed escoriazioni “si sente un miracolato”. Ha provato a salvare l’amico con la respirazione bocca a bocca, ma è stato inutile. Massimo nella vita lavorava con l’acqua, il suo vero elemento, aveva superato gli esami come ufficiale di coperta il 12 agosto dello scorso anno con ottimi voti, e ne era molto soddisfatto. “Finalmente il mare – scriveva – l’opportunità di prendere aerei, treni, alloggi di fortuna, di salire a bordo, di viaggiare, lavorare e godere di questa pazza vita, di questo mare…”. “Ci siamo rivisti dopo tanti anni proprio alcuni giorni fa – scrive Mara sul suo profilo – e in pochi minuti mi hai raccontato felice del tuo lavoro e della carriera che avevi fatto in questi anni. Poi ti ho salutato in fretta, purtroppo per l’ultima volta”. Al cordoglio si uniscono altri escursionisti che aveva accompagnato spesso sulle Isole Eolie, lo salutano increduli dicendo: “Sarai per sempre il guardiano di questo vulcano”.

“Massimo Imbesi qui era di casa. Veniva da anni, era un appassionato della montagna e aveva fatto decine di escursioni. Non era uno sprovveduto”. Pasquale D’Ambrosio, socio di un’attività che organizza escursioni in barca, a Stromboli vive da 32 anni. Eppure ieri lui ha capito subito che qualcosa non andava. “Abbiamo visto una lunga colonna di fumo – racconta all’Adnkronos – e abbiamo compreso subito che la situazione più grave era a Ginostra. Abbiamo preso gli aliscafi e ci siamo precipitati lì. Abbiamo soccorso subito cinque turisti inglesi, erano in preda al panico e anche due tecnici dell’Enel, piangevano quando sono saliti a bordo”. Sul versante in cui ha trovato la morte Massimo hanno visto il sopravvissuto, Thiago Takeuti, il brasiliano di 35 anni che era insieme alla vittima a Punta Corvi. “Abbiamo visto questo ragazzo con la maglietta rossa, era sulla parte della montagna a strapiombo sul mare. Fumava tutto, un incubo”, conclude.

Sono un miracolato. E mi chiedo perche’ sono rimasto vivo io“. Cosi’ Thiago Takeuti, il 35enne turista brasiliano sopravvissuto all’eruzione di ieri a Stromboli in cui e’ morto il suo compagno di escursione e suo coetaneo, Massimo Imbesi. “Dopo l’eruzione – ricostruisce a singhiozzo- abbiamo cercato riparo in una zona dove il fuoco era gia’ passato e pensavamo non tornasse. Ma correndo tra le pietre e i lapilli siamo caduti a terra. Respirava sempre piu’ affannosamente. Ho provato a rianimarlo ma non c’era piu’ niente da fare“.

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