Luna, le eccezionali ricadute tecnologiche della Missione spaziale Apollo 11

Le ricadute tecnologiche del programma spaziale e nello specifico della Missione spaziale Apollo 11 nel giorno del 50° anniversario dello Sbarco sulla Luna
MeteoWeb

Il programma Apollo non ha semplicemente permesso all’uomo di mettere piede sulla Luna ma ha avuto una ricaduta tecnologica notevole su numerosi beni di consumo, oltre ad aver permesso un forte investimento nel settore scientifico e tecnologico, sia dal punto di vista industriale che accademico. Contrariamente a quanto viene spesso affermato, il Teflon, il Velcro e il Tang non sono figlie del programma spaziale: in particolare il “Tang” – bibita energetica al gusto di mandarino – venne bevuto da John Glenn durante il suo volo orbitale ma era sul mercato già dal 1957, con scarso successo prima della pubblicità datagli dalla Nasa. Le eredità tecnologiche sono altre, in primis nel campo dell’informatica, delle telecomunicazioni e dei sistemi di rilevamento Gps: oltre ai complicati sistemi di telemetria, va anche aggiunto lo sforzo per scrivere programmi software compatti e che utilizzassero un minimo di istruzioni (e quindi, di energia). Gli alimenti liofilizzati non sono anch’essi idea della Nasa ma le missioni spaziali hanno condotto a migliori procedimenti di conservazione; la fisica dei materiali invece può vantare grandi progressi che dalle capsule Apollo sono finiti alle leghe metalliche utilizzate in alcune mazze da golf, ai materiali plastici delle scarpe da atletica e ai costumi da nuoto finiti nell’occhio del ciclone per i record troppo “facili”. Infine, anche gli utensili senza fili – pur già esistenti all’epoca – devono parte del loro progresso alla Nasa, che ne commissionò alcuni alla Black and Decker per un uso sulla Luna: parte delle ricerche svolte in quel periodo è alla base dei modelli attuali.

Condividi