Esplosione nucleare Russia: spenti 2 centri di monitoraggio radiazioni dopo l’incidente

Le due stazioni di monitoraggio delle radiazioni in Russia più vicine al luogo dell'incidente, quella di Kirov e Dubna, hanno smesso di trasmettere dati dopo la misteriosa esplosione
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Continuano i misteri legati all’esplosione nella base militare russa nei pressi di Njonoksa, sito usato per testare missili navali nella regione nordoccidentale di Arkhangelsk: le due stazioni di monitoraggio delle radiazioni in Russia più vicine al luogo dell’incidente, quella di Kirov e Dubna, hanno smesso di trasmettere dati dopo la misteriosa esplosione in cui, l’8 agosto, sono morti 5 specialisti dell’agenzia russa per il nucleare Rosatom.

Lo ha denunciato, su Twitter, Lassina Zerbo, capo della Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty Organization (Ctbto), l’organizzazione che verifica la messa al bando delle armi nucleari. Il sistema di monitoraggio internazionale della Ctbto, Ims, e’ costituto da oltre 300 stazioni di rilevamento in tutto il mondo, dotate di sensori atmosferici che rilevano i radionuclidi trasportati dall’aria, derivati da possibili test nucleari.

Le autorita’ russe hanno spiegato alla Ctbto che il motivo del ‘silenzio’ dalle due stazioni di Kirov e Dubna e’ dovuto a “problemi di comunicazione”. “Stiamo aspettando ulteriori rapporti su quando le stazioni e il sistema di comunicazione torneranno alla piena funzionalita'”, ha fatto sapere un portavoce della della Ctbto.

Secondo gli analisti, non e’ chiaro cosa abbia causato veramente il blackout e neppure se le stazioni possano essere state manomesse dalla Russia. “Si tratta di una strana coincidenza”, ha fatto notare Daryil Kimball, direttore della Arms Control Association, think-tank con base a Washington. Allo stesso tempo, pero’, Jeffrey Lewis, direttore del Programma di non proliferazione in Asia orientale al Middlebury Instituite della California, ha spiegato che “la rete di sensori internazionali e’ troppo densa, perche’ un solo Paese possa trattenere i dati per nascondere un incidente”.

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