Spazio: l’Osservatorio Campo Catino tra gli autori della scoperta dei nuovi pianeti

L'Osservatorio Astronomico di Campo Catino ha contribuito alla scoperta dei tre esopianeti nell'ambito dei lavori del Tess coordinati dal Massachusetts Institute of Technology
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”Ancora una volta il Lazio si dimostra una regione dello ‘spazio’. La scoperta di tre nuovi pianeti cui ha contribuito l‘Osservatorio Astronomico di Campo Catino nell’ambito dei lavori del Tess coordinati dal Massachusetts Institute of Technology rappresenta, infatti, una ulteriore prova della qualità di un settore che vede il nostro territorio fra i più all’avanguardia nel mondo”. L’assessore regionale allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella commenta così la notizia, pubblicata su Nature Astronomy il 29 luglio scorso e annunciata ieri dalla Nasa, della scoperta di tre esopianeti in un sistema a 73 anni luce dalla Terra.

Ai lavori del progetto Tess (Transiting exoplanet survey satellite) hanno partecipato anche Franco Mallia, vicedirettore dell’osservatorio astronomico in provincia di Frosinone, e Giovanni Isopi. ”A loro e al direttore della struttura Mario Di Sora vanno i ringraziamenti miei e della Regione – sottolinea – Risultati come quelli conseguiti dall’osservatorio di Campo Catino ci dimostrano quanto importante sia continuare ad investire nella ricerca e nel trasferimento tecnologico e impegnarsi per aiutare le nostre eccellenze a fare rete e lavorare insieme. Ed è quello che una amministrazione deve fare ogni giorno”.

C’è anche un po’ di Regione nei successi della struttura di Campo Catino e dei suoi ricercatori. Nel 1988, infatti, il Lazio è stato la prima regione italiana a finanziare, con una legge regionale, un osservatorio astronomico permettendo alla struttura in provincia di Frosinone di dotarsi del più grande telescopio europeo gestito da astronomi non professionisti. Negli ultimi 15 anni, sempre grazie ai fondi regionali, l’Osservatorio di Campo Catino ha potuto attivare un sito di ricerca a controllo remoto in Cile, nel deserto di Atacama, per lo studio del cielo australe.

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