Maltempo Piemonte, Confagricoltura di Cuneo: “Vigneti e noccioleti flagellati da pioggia e grandine”

La Confagricoltura di Cuneo lancia gli allarme sugli effetti sull'agricoltura delle bombe d'acqua, della grandine e delle forti raffiche di vento che ieri hanno colpito il Piemonte
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La violenta ‘bomba d’acqua’ mista  a grandine che ieri pomeriggio si è abbattuta su una vasta zona dell’Albese rischia di compromettere seriamente i raccolti nei noccioleti e nei vigneti delle zone colpite. A lanciare l’allarme la Confagricoltura di Cuneo che con i suoi tecnici sta monitorando i danni provocati dalla pioggia, oltre 70mm in un’ora, dalle forti raffiche di vento e, soprattutto, dalla grandine. Al momento i danni più rilevanti, segnala l’organizzazione agricola, sono dovuti alle violente grandinate che si sono abbattute a macchia di leopardo con diverse intensità e hanno interessato gli areali del Dolcetto intorno a Diano d’Alba, Valle Talloria, la zona del Moscato, Valle Belbo e Tinella, fino ad Alba e alla zona del Barolo, dove in numerosi vigneti restano solo più i grappoli martoriati.

La grandine, in molti casi, ha danneggiato gli acini mettendo a nudo il pericolo dell’insorgenza di muffe che potrebbero compromettere la produzione – spiega Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo – le perdite stimate sono considerevoli, in alcuni punti il vento forte ha divelto i filari schiantandoli a terra. Ad oggi, purtroppo, le difficoltà in campo, a causa del fango e dei detriti, non agevolano il necessario pronto intervento nei vigneti e le operazioni di vendemmia, in alcune zone colpite, potrebbero subire un’accelerata rispetto al calendario programmato”. “Per quanto riguarda le nocciole il maltempo ha aggravato un’annata già caratterizzata da una produzione scarsa”, aggiunge il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio che prosegue: “oltre ai gravi effetti sul prodotto, tuttavia, occorre evidenziare quelli altrettanto seri alle strutture agricole, con allagamenti dei terreni, danni a strade e al sistema di regimazione delle acque, su cui occorre intervenire rapidamente per riportarli allo stato originario” “Quanto accaduto è purtroppo l’ennesima dimostrazione di come il lavoro delle aziende agricole sia delicato e in continuo equilibrio precario. Ecco perché insistiamo sulla giusta remunerazione dei prodotti agricoli che nascono in un’azienda a cielo aperto chiamata a far fronte, oltre che a tutti i rischi e le incertezze legate all’andamento meteorologico, anche a costi di produzione in costante aumento”, conclude  Abellonio.

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