Diabete: un noto minerale è in grado di contrastare la glicemia alta

La prevenzione e la cura del diabete sono correlati anche all'assunzione di un noto minerale in grado di combattere la glicemia alta
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La prevenzione e la cura del diabete partono da uno stile di vita corretto, caratterizzata da un’alimentazione sana e una giusta dose di attività fisica. La maggioranza delle persone tende a ricercare il giusto compromesso tra gusto e salute, valutando un attento bilanciamento dei micronutrienti, quello che però in molti trascurano sono le vitamine e i minerali che risultano fondamentali per la salute e per la prevenzione delle malattie.

E’ il caso del magnesio, che rappresenta un vero e proprio toccasana nella lotta al diabete e sembra in grado di contrastare la glicemia alta.

Magnesio: che cos’è, dove si trova, quanto assumerne? 

Il magnesio è uno dei minerali più importanti per la salute umana, esso infatti è un macroelemento, ossia uno dei minerali presenti nell’organismo in quantità più elevate. In genere, spiegano gli esperti attraverso il portale Humanitas,“in un adulto ne sono presenti tra i 20 e i 28 grammi, il 50-60% dei quali è concentrato nelle ossa, il 39% nei tessuti molli e solo l’1% nel sangue. È considerata normale una concentrazione di magnesio compresa tra 0,75 e 0,95 mmol/L.”

Esso è presente “in quasi tutti gli alimenti, ma è particolarmente abbondante nei vegetali a foglia verde (come gli spinaci), nei legumi, nella frutta secca, nei semi e nei cereali integrali, mentre per quanto riguarda la frutta ne sono una buona fonte le banane. In generale, gli alimenti ricchi di fibre sono anche buone fonti di magnesio.”

Occorre assumerne 300 mg (valore di riferimento europeo) al giorno.

Il magnesio è noto per fornire svariati benefici alla salute in quanto “partecipa a molte delle reazioni che avvengono nelle cellule. È il cofattore di più di 300 enzimi che controllano processi molto diversi fra loro, dalla sintesi delle proteine al funzionamento dei muscoli e dei nervi, fino al controllo della glicemia e della pressione sanguigna.
È necessario per la produzione di energia e per i processi di fosforilazione ossidativa e di glicolisi, partecipa allo sviluppo strutturale dell’osso ed è richiesto per la sintesi del DNA, dell’RNA e del glutatione, un importante antiossidante. Inoltre partecipa al trasporto del calcio e del potassio attraverso le membrane cellulari, fondamentali per la trasmissione dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare e il battito cardiaco.” 

Magnesio e prevenzione del diabete: quale correlazione?

Da tempo gli studiosi si interrogano sulla correlazione tra magnesio e diabete, ritenendo che tale minerale possa agire positivamente migliorando la sensibilità all’insulina e permettendo un maggiore controllo della glicemia alta. Diverse le ricerca in merito. Tra le altre anche quella a opera di un gruppo di medici messicani che ha coinvolto 63 diabetici di tipo 2.

Una parte dei partecipanti ha ricevuto 2,5 g di magnesio al giorno, per 16 settimane. L’altra parte ha ricevuto, per lo stesso periodo, un placebo. Alla fine del trattamento, chi aveva ricevuto il magnesio aveva maggiori concentrazioni di magnesio, una migliore sensibilità all’insulina e livelli più bassi di emoglobina glicosilata.

Non solo: uno studio pubblicato sulla rivista Bmi Medicine e condotto dai ricercatori delle università cinesi di Zhejiang e Zhengzhou rafforza questa correlazione positiva, evidenziando come il magnesio sia in grado di proteggere l’organismo da cardiopatie, ictus e diabete.

La ricerca ha analizzato i risultati di 40 studi condotti tra il 1999 e il 2016, osservando la storia clinica di un milione di persone residenti in 9 differenti nazioni. Dai risultati è emerso che chi ha assunto maggiori quantità di magnesio ha riscontrato il 10% in meno di rischio di incorrere in malattie coronariche, il 12% in meno di rischio di essere colpiti da ictus e il 26% in meno di rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Secondo lo studio bastano solo 100 mg di magnesio in più al giorno per ridurre del 7% la probabilità di essere colpiti da ictus e del 19% la probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.

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