FAO: maggiore sostegno agli agricoltori afgani colpiti da conflitti e calamità naturali

Nuovo programma della FAO finanziato dal Fondo Umanitario per l’Afghanistan per ripristinare i mezzi di sussistenza di famiglie contadine vulnerabili
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Il Fondo Umanitario per l’Afghanistan (AHF) ha donato 9,5 milioni di dollari al programma della FAO che mira ad aumentare la resilienza degli agricoltori colpiti da conflitti e calamità naturali in 16 delle province afgane maggiormente esposte a insicurezza alimentare, come annunciato oggi dai due partner.
Secondo il rapporto sulla Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare (IPC) pubblicato la settimana scorsa, oltre 10 milioni di persone in Afghanistan stanno affrontando una grave fase di insicurezza alimentare acuta e necessitano di assistenza umanitaria urgente.
Il nuovo programma prevede di aumentare le capacità di resilienza alle crisi future di oltre 660.000 persone, pari a circa 100.000 famiglie i cui mezzi di sussistenza sono stati colpiti da conflitti e calamità naturali, fornendo input agricoli essenziali – in particolare varietà migliorate e certificate di sementi di grano, fertilizzanti e formazione sulle migliori pratiche agricole.
Ciò consentirà alle famiglie estremamente vulnerabili di agricoltori su piccola scala di coltivare grano nel corso della prossima stagione, producendo maggiori raccolti che non solo incrementeranno l’autosufficienza alimentare della popolazione, ma genereranno anche eccedenze che potranno essere utilizzate come riserve di sementi o vendute sul mercato locale. Il Fondo Umanitario Afghano è amministrato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA) sotto la direzione del Coordinatore per gli Affari Umanitari.
“Le conseguenze della siccità del 2018 e delle inondazioni del 2019 – aggravate dal protrarsi dei conflitti – sono state devastanti, in quanto hanno impedito ai piccoli agricoltori di coltivare grandi appezzamenti di terreno o di poter utilizzare il surplus di sementi per la semina futura, sconvolgendo anche i mercati locali. Ciò si è tradotto in disponibilità scarse o nulle di varietà di sementi locali o migliorate per le comunità“, ha detto Rajendra Aryal, Rappresentante della FAO in Afghanistan.
L’assistenza del Fondo Umanitario per l’Afghanistan consentirà agli agricoltori in stato di insicurezza alimentare di poter utilizzare di nuovo le sementi certificate per la stagione in arrivo, garantendo così il ripristino dei loro mezzi di sussistenza e la principale fonte di cibo e reddito per le loro famiglie. La FAO è profondamente grata al Fondo per l’enorme sostegno in questa fase critica“, ha aggiunto.
Nell’ambito del programma, le famiglie beneficiarie riceveranno input sufficienti per seminare il grano su circa mezzo ettaro di terreno, che consentirà loro di raccoglierne oltre 900 kg, sufficienti a coprire il fabbisogno domestico per un anno ed eventualmente generare surplus.
In totale, si prevede che nel 2020 le distribuzioni della FAO in collaborazione con il Fondo AHF dovrebbero generare una produzione lorda di grano pari a 113.200 tonnellate.
Le consegne e la formazione saranno gestite dalla FAO in stretta collaborazione con le ONG partner del Cluster per la Sicurezza Alimentare e l’Agricoltura e con il Ministero afgano dell’Agricoltura, dell’Irrigazione e della Zootecnia (MAIL) nelle province di Badakhshan, Kunduz, Faryab, Sar-i-pul, Samangan, Daikundi, Nimroz, Nuristan, Helmand, Kandahar, Bamyan, Badghis, Farah, Herat, Ghor e Wardak.
Gli agricoltori sono fondamentali per garantire la produzione alimentare in Afghanistan, ma hanno accesso limitato a sementi di buona qualità e ad altri input agricoli essenziali” ha detto Toby Lanzer, Coordinatore Umanitario delle Nazioni Unite in Afghanistan. “In un momento così critico, lo stanziamento da parte della FAO e dei suoi partner tutelerà i mezzi di sussistenza degli agricoltori, consentendo loro di coltivare il grano nella stagione in corso, il che è vitale per combattere la diffusa insicurezza alimentare che sta colpendo così tante persone vulnerabili“, ha aggiunto.

Fondamentali le piccole aziende agricole per la sicurezza alimentare, ma estremamente vulnerabili

I mezzi di sussistenza di circa il 70% degli afghani dipendono dall’agricoltura, pertanto il settore è fondamentale per la sicurezza alimentare e la lotta alla povertà. Allo stesso tempo, la maggior parte degli agricoltori del paese è composta da piccoli agricoltori (67,5%) che lavorano in appezzamenti di terreno irrigato e che in genere sono grandi solo mezzo ettaro o un ettaro e mezzo.
Molti piccoli agricoltori che vivono in zone remote del paese sono intrappolati in un circolo vizioso di povertà, insicurezza alimentare e scarsità delle sementi: non potendo accedere fisicamente ed economicamente agli input agricoli – anche a causa dell’impennata dei prezzi di questi ultimi – sono esposti a sfide enormi.
Gli agricoltori afgani devono inoltre affrontare l’impoverimento e il degrado del suolo, che costringono all’uso di terreni sempre più marginali e infertili. Anche la siccità e le inondazioni legate al cambiamento climatico sono una minaccia crescente. Per costruire la resilienza delle comunità e degli ecosistemi alla siccità, la FAO sostiene inoltre il Ministero afgano dell’Agricoltura, dell’Irrigazione e della Zootecnia (MAIL) nella formulazione di una strategia nazionale a lungo termine per la gestione del rischio siccità.

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