Influenza, il virologo: “Il caldo anomalo non spinga a rimandare la vaccinazione”

Temperature ancora abbastanza miti in tutta Italia, una situazione meteo che potrebbe spingere a rimandare la vaccinazione contro l'influenza
MeteoWeb

Temperature ancora abbastanza miti in tutta Italia, con circa 20° C a Roma e poco meno a Milano. Una situazione meteo che potrebbe spingere a rimandare la vaccinazione contro l’influenza: un errore da non fare. “Siamo nella fase iniziale della stagione influenzale, con casi sporadici in tutta Italia. Ma il caldo anomalo non deve far pensare che si possa prorogare più di tanto la vaccinazione: questo è il momento giusto per farla”. Così Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore scientifico di Osservatorio influenza, ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto ortopedico Galeazzi.

“Gli sbalzi termici di questi giorni – spiega l’esperto all’Adnkronos Salute – facilitano l’insorgenza di forme simil-influenzali, provocate dai cosiddetti virus ‘cugini’: la vera influenza scatterà quando le temperature rimarranno basse per più tempo. L’epidemia non c’è ancora, dunque, proprio perché il freddo tipico e prolungato arriva da Natale in poi. Ora siamo in un periodo in cui possiamo organizzare ed eseguire con calma la vaccinazione. Sarà possibile farlo entro la metà di dicembre, tenendo conto che l’immunità si ottiene dopo circa 10 giorni dall’iniezione”.

“Immaginiamo – prosegue Pregliasco – che il picco arrivi da Natale in poi, ma è proprio ora che bisogna attivarsi per prevenire il virus, evitando di sottovalutare la situazione. Sulla base dei dati che abbiamo dall’Australia, che ci precede nell’inverno, questa sarà una stagione di dimensione numerica inferiore allo scorso anno, ma sono in circolazione due nuove varianti dei virus A/H1N1 e A/H3N2, che possono sviluppare forme influenzali con un rischio maggiore di complicanze”.

“Gli altri virus in circolazione sono B/Colorado e A/Kansas che sono già noti dalle precedenti stagioni. Sono previsti in tutto circa 6 milioni di casi, ma se dovesse fare particolarmente freddo – conclude – potrebbero sicuramente aumentare”.

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