Venezia, Greenpeace: “Non chiamatelo maltempo, è la conseguenza della crisi climatica in corso”

"Quanto sta accadendo a Venezia non è, purtroppo, altro che un drammatico esempio dell’emergenza che già viviamo ogni giorno sulla nostra pelle"
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L’ondata di eventi climatici estremi che in queste ore sta interessando da nord a sud vaste zone dell’Italia non è maltempo, ma la conseguenza della crisi climatica in corso. E quanto sta accadendo a Venezia non è, purtroppo, altro che un drammatico esempio dell’emergenza che già viviamo ogni giorno sulla nostra pelle“, dichiara Luca Iacoboni, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.
Greenpeace chiede al governo italiano “di fornire immediatamente supporto alle persone colpite da questi eventi estremi e di lavorare efficacemente sulle cause dei cambiamenti climatici, partendo da un rapido cambiamento dei piani energetici nazionali. In particolare, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) che il governo sta portando avanti – e che verrà approvato entro la fine dell’anno – prevede un massiccio utilizzo del gas per i decenni a venire. Così facendo si aggraverebbe la crisi climatica, perché il gas è parte del problema e non della soluzione, come cercano di far credere governo e grandi aziende del settore.
Se politici e grandi aziende continueranno solo a rilasciare dichiarazioni, senza mettere in campo azioni concrete, saranno ritenuti responsabili dell’intensificarsi, in frequenza e violenza, degli eventi come quelli che stiamo registrando in queste ore. L’emergenza climatica che stiamo affrontando ha bisogno di vero coraggio, non di parole ipocrite e provvedimenti di facciata“, conclude Iacoboni.

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