Astronomia: e se la massa dei buchi neri dipendesse dalla galassia che li ospita?

Quanta massa hanno i buchi neri? Probabilmente meno di quanto si pensi: sembra infatti essere influenzata dalla galassia che li ospita
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Quanta massa hanno i buchi neri? Probabilmente meno di quanto si pensi: un team internazionale di astronomi guidato da Francesco Shankar della Università di Southampton, in stretta collaborazione con Viola Allevato, della Scuola Normale Superiore di Pisa e di Inaf – Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, ha individuato un nuovo modo di pesare le masse dei buchi neri supermassicci. La ricerca è stata pubblicata sulla  rivista scientifica internazionale “Nature Astronomy”. 

I buchi neri supermassicci possono essere pensati come oggetti cosmici presenti nel cuore della maggior parte, se non di tutte, le galassie, con una massa superiore di milioni di volte, e a volte miliardi, quella del Sole. Essi, pur essendo piccoli rispetto alle galassie che li contengono, hanno massa variabile in base alla galassia che li ospita: più grande è la galassia, più grande è il buco nero supermassiccio. Questa peculiarità suggerisce un legame profondo tra il buco nero supermassiccio e la galassia che lo contiene: una specie di co-evoluzione che rimane tuttavia ancora sconosciuta.

Gli scienziati hanno dunque proposto un nuovo metodo di misurazione di tali oggetti tenendo in considerazione proprio lo studio della distribuzione spaziale delle galassie. Mentre solitamente la misurazione accurata delle masse di buchi neri supermassicci viene ottenuta misurando la velocità delle stelle o del gas circostanti, con l’ausilio di telescopi estremamente sensibili, stavolta viene utilizzato un approccio totalmente differente.

Le galassie e i buchi neri supermassicci al loro centro risiedono in aloni di materia oscura, che costituisce circa il 30% della materia contenuta nell’Universo. Simulazioni numeriche mostrano che la massa di questi aloni correla con la loro distribuzione spaziale: aloni di materia oscura più massivi sono caratterizzati da una distribuzione che si discosta maggiormente da una distribuzione random e sono quindi più raggruppati nello spazio. Questo significa che misurare quanto gli aloni di materia oscura siano raggruppati nell’Universo può essere utilizzato per ‘pesare’ gli aloni. Visto che ci aspettiamo che i buchi neri più massicci siano ospitati da aloni più massicci, allo stesso modo possiamo utilizzare questo metodo per ‘pesare’ i buchi neri supermassicci misurando il loro – e delle galassie che li ospitano – raggruppamento nello spazio.

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