Alimenti: in arrivo l’etichetta “a batteria”, risposta italiana ai semafori europei

La novità dell’etichetta a 'batteria' è che si basa su una valutazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare calcolato a porzione e non su un punteggio calcolato su 100g
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Sta per arrivare l’etichetta ”a batteria”, un sistema di indicazioni nutrizionali a porzione da apporre sui cibi, risposta italiana al Nutriscore, l’etichetta a semaforo, adottato da vari paesi europei, che penalizzerebbe i prodotti della dieta mediterranea. Il decreto ministeriale, che investe tre ministeri Salute, Agricoltura e Sviluppo economico, è praticamente pronto e, secondo quanto apprende l’Adnkronos, mancano pochi ritocchi alla sua definitiva stesura e quindi alla firma dei ministri coinvolti Roberto Speranza, Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli.

Il 30 novembre infatti è terminata la fase di sperimentazione che ha dimostrato come ”il sistema volontario a ‘batteria’ facilita la comprensione da parte del consumatore del contributo o dell’importanza dell’alimento ai fini dell’apporto energetico e nutritivo’‘, secondo quanto si legge in una bozza dello schema di decreto sul ”logo nutrizionale” facoltativo complementare alla dichiarazione raccomandata dallo Stato in applicazione dell’art. 35 del Regolamento europeo 1169 del 2011.

La novità dell’etichetta a ‘batteria’ rispetto al Nutriscore, è che si basa su una valutazione dei valori nutrizionali di un prodotto alimentare calcolato a porzione e non su un punteggio calcolato su 100 grammi come per il Nutriscore a cui, il governo italiano e gli operatori del settore, sono contrari in quanto dà un giudizio categorico colorimetrico che prescinde dall’educazione alimentare del consumatore. La proposta italiana invece è una guida di lettura nutrizionale dei singoli alimenti rispetto all’esigenza nutrizionale consigliata dalle linee guida internazionali (europee): in modo da informare il consumatore, in maniera chiara, rispetto a ciascuna porzione di alimento quanto va a coprire delle sue esigenze nutrizionali giornaliere.

L’etichetta a batteria, che è comunque facoltativa come il Nutriscore, è stata ampiamente condivisa dai tre ministeri ed è frutto di un percorso iniziato a novembre del 2017 quando il Tavolo Agroalimentare ritenne necessaria l’elaborazione di una proposta italiana per individuare una forma di espressione e presentazione supplementare della dichiarazione nutrizionale. Venne poi costituito un gruppo di lavoro che oltre ai rappresentanti istituzionali dei ministeri coinvolse le associazioni imprenditoriali della filiera agroalimentare, dalla produzione alla trasformazione e alla distribuzione. A giugno del 2018 la proposta è stata inviata alla Commissione Ue dopo una prima fase di sperimentazione che nel 2019 ha visto una seconda sperimentazione con una platea ampliata di consumatori. A tal fine ad aprile 2019 è stato firmato un protocollo d’intesa tra i ministeri coinvolti, l’Istituto Superiore di Sanità e il Crea.

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