Kobe Bryant morto in tragico incidente: il corpo è stato identificato ufficialmente

ufficialmente identificato da esperti forensi il corpo del giocatore di basket Kobe Bryant
  • AP/LaPresse Jae C. Hon
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse Jordan Strauss
  • AP/LaPresse Rick Bowmer
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse RUSTY KENNEDY
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse Mark J. Terrill
  • AP/LaPresse Richard Voge
  • AP/LaPresse Evan Agostini
  • AP/LaPresse Jordan Strauss
  • AP/LaPresse Evan Agostini
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
  • AP/LaPresse
/
MeteoWeb

Nelle scorse ore è stato ufficialmente identificato da esperti forensi il corpo del giocatore di basket Kobe Bryant, tra i 9 recuperati tra i rottami dell’elicottero che si è schiantato 3 giorni fa su una collina vicino Los Angeles.
Il 41enne è stato identificato dalle impronte digitali. Identificati anche 2 uomini e una donna: si tratta di John Altobelli, 56 anni – allenatore di baseball morto nell’incidente con sua moglie Keri e la figlia Alyssa -, il pilota Ara Zobayan, 50 anni, e Sarah Chester, 45 anni.
Gli inquirenti stanno ancora lavorando per identificare i 5 corpi rimasti, tra cui la figlia di Kobe Bryant, Gianna, 13 anni, che era in elicottero con il padre.

Secondo quanto riporta il New York Times, a bordo del Sikorsky S-76B non era presente una “scatola nera”, ma i funzionari stanno esaminando un iPad.
Per volare in quelle condizioni di scarsa visibilità a causa della fitta nebbia in zona, il pilota aveva chiesto un permesso di speciale che consente di volare con visibilità inferiore alle minime previste per il volo a vista ma comunque in contatto visivo con il suolo e gli ostacoli nelle vicinanze.
Probabilmente, si è ipotizzato, il pilota si è abbassato più del dovuto per non perdere il contatto visivo con il suolo, rimanendo però vittima di disorientamento spaziale che lo ha tratto in inganno finendo per fargli assumere un assetto non corretto e perdere il controllo dell’elicottero, esploso dopo l’impatto al suolo.

Condividi