Le raffiche di vento che stanno soffiando su tutta la Puglia hanno spinto la Protezione civile regionale ad innalzare il livello di allerta da giallo ad arancione, che resta valido per le prossime 24-30 ore sulla parte centrale e adriatica della regione e sul Salento. Nelle altre aree invece, rimane l’alleata gialla. Sono previste mareggiate e venti di burrasca. Una situazione che mette in allarme Coldiretti. “Con la natura sconvolta a preoccupare è l’effetto del possibile improvviso abbassamento della temperatura sulle piante in fiore con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva. Sono eventi estremi per cui il meccanismo della declaratoria di calamità naturale e del Fondo di solidarietà naturale, così com’è strutturato, non funziona più”, sostiene il presidente di Coldiretti, Savino Muraglia.
“Dopo alcuni giorni clima quasi primaverile, le temperature si sono abbassate bruscamente, creando shock termici continui che non giovano alle produzioni in campo, mentre il vento forte sferza alberi, serre e strutture- aggiunge – Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante“.
Dallo scorso primo agosto a oggi – rende noto l’associazione agricola – si sono registrati 56 eventi estremi sulla Puglia e 8 tornado che hanno allagato le campagne, sradicato gli alberi, inondato di fango campi e strade rurali e danneggiato ortaggi e verdure in campo. “Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante”, continua Muraglia che chiede la revisione del fondo di solidarietà rurale.