Previsioni Meteo a lungo termine – Decisamente intrigante l’aggiornamento mattutino del modello americano GFS per quanto riguarda la sezione stratosferica sulla verticale del Vortice Polare. Abbiamo già parlato in questi ultimi giorni, circa movimenti dal basso importanti verso la stratosfera, nel senso di flussi di calore in buona penetrazione e notevoli disturbi al Vortice Polare in quella sezione atmosferica più alta. Avevamo anche parlato di un disturbo ad una onda che, al più, avrebbe potuto comportare un dislocamento dalla propria sede naturale del Vortice Polare, un cosiddetto displacement, con buona probabilità influente anche alle basse quote del Vortice Polare e che avrebbe portato a una destabilizzazione dello stesso VP con possibili maggiori inferenze delle azioni fredde polari verso le medie basse latitudini, anche mediterranee.
Tuttavia, come accennato, si sarebbe trattato di un dislocamento e non di una spaccatura del Vortice Polare. Secondo gli ultimi aggiornamenti, invece, alla quota di 10 hpa, ossia sui 30.000 m circa, le ultimissime elaborazioni del modello americano, optano per una modalità di intrusione dell’onda dinamica pacifica in sede stratosferica, davvero tagliente al punto da ridurre, da sola, in due parti il Vortice Polare Stratosferico, come eloquentemente si evince dalle immagini simulate a 10 giorni circa in media-alta atmosfera.
Naturalmente evidenziamo che si tratta di una evoluzione a oltre 10 giorni, quindi suscettibile di cambiamento e, ancora, che uno Split a opera di una sola onda, quella pacifica, appare non impossibile, ma certamente piuttosto difficile. Tuttavia, il modello americano vede la rottura del Vortice Polare nelle simulazioni odierne e noi ne prendiamo atto, precisando che se tale rottura dovesse accadere esattamente nelle modalità in cui è prospettata nelle simulazioni mattutine dal modello, si potrebbe prospettare davvero una tendenza prolungatamente fredda e perturbata per gran parte dell’Europa, nella seconda parte di febbraio, stanti nuclei del Vortice Polare che agirebbe in maniera incontrollata lungo i meridiani polari e subpolari, magari fino anche verso il 50º Nord e oltre. Niente di definitivo, si tratta solo di una simulazione che potrebbe o anche no, trovare riscontro in quelle successive.
La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione attesa per la seconda settimana di febbraio, a questo punto con una buona certezza che più di qualcosa in senso invernale, verso quelle date, potrà cambiare per le latitudini mediterranee e anche per l’Italia.