Previsioni Meteo – La tendenza che stiamo ipotizzando si riferisce a 13/15 giorni, a partire, quindi, dalla seconda settimana di febbraio. Ci riferiamo ad una fase decisamente lontana, per cui le indicazioni in possesso oggi costituiscono semplicemente una linea evolutiva. Va detto che gli elementi stratosferici, ossia nella parte medio-alta dell’atmosfera, sono, giorno per giorno, più inclini ad una svolta invernale per quella fase e, anzi, con progressive esasperazioni delle caratteristiche tipiche di assetti invernali per le medie e basse latitudini.
Esaminando i venti zonali alle quote medio-alte atmosferiche, intorno ai 30.000 m, venti che negli ultimi giorni sono stati ipotizzati nelle simulazioni in repentino e drastico calo a partire dal 3/4 febbraio, l’aggiornamento odierno li vede azzerati completamente entro la prima settimana di febbraio.
Di pari passo, i flussi di calore dal basso sono visti via via rinforzarsi e sempre più. Di conseguenza, warmings stratosferici risultano in crescendo nel medio-lungo periodo sull’area siberiana-canadese occidentale.
Tutte indicazioni verso un indebolimento e una destrutturazione del vortice polare fino anche a un possibile MMW, ossia un Major Midwinter Warming. La tipologia di riscaldamento, secondo i dati attuali, potrebbe arrecare una destrutturazione del VP, di tipo displacement, ossia una dislocazione, poiché sembrerebbe solo a carico della prima onda pacifica, quindi con spostamento del VP dalla sua sede naturale, ma non split. Un disturbo che potrebbe non essere matematico possa portare un cambiamento di tipo invernale per l’Italia, tuttavia, data una buona predisposizione troposferica a che il VP decentrato possa subire una rotazione con asse favorevole all’Europa, acquisterebbe certamente credenziali un’ azione fredda meridiana anche per i nostri settori.
Ciò che rileviamo, ad oggi, è una buona “cordata di elementi” tutti insieme a destrutturare il Vortice Polare nella sezione stratosferica, al punto da disturbarne l’azione anche in basso e da poterlo rendere potenzialmente incline a portare irruzioni fredde anche verso le latitudini europee e mediterranee. Vedremo via via nel corso dei prossimi giorni quanto poi effettivamente fruttifero, per l’area mediterranea e l’Italia, potrà essere questo disturbo. Intanto prendiamo atto che esso con buona probabilità ci sarà è che la fase “quasi inceppata” di circolazione statica per il continente europeo, nella prima settimana di febbraio, potrà subire con un verosimile sblocco.
Seguiremo costantemente l’evoluzione, arrecando aggiornamenti quotidiani su una possibile svolta nella circolazione entro la prima decade o metà di febbraio.