Previsioni Meteo – Al di là se si realizzerà o meno, stiamo parlando comunque di una evoluzione a circa 10 giorni per cui l’affidabilità è bassa, a destare interesse è certamente la continuità, da almeno 2/3 giorni a questa parte, di tutti i centri di calcolo nel proporre scenari decisamente invernali a iniziare dal 6/7 febbraio ( magari anche con qualche anticipo secondo le ultimissime simulazioni) e per qualche giorno a seguire. Quella medesima fase è stata da noi individuata nei giorni passati, attraverso indagini con parametri teleconnettivi e quando i modelli deterministici ancora non vi si spingevano con le code, come quella più favorevole a una possibile rottura drastica anticiclonica e avvento di condizioni invernali.
Ebbene, nei più recenti aggiornamenti e soprattutto in quello ultimissimo di questa sera, il modello europeo ECMWF, diciamo così, “ci va giù duro”, nel senso che propone uno scenario classico invernale per l’Italia:
robusto blocco alla circolazione atlantica a opera di un’alta pressione possente elevata in senso meridiano tra Ovest Europa e Est Atlantico, base anticiclonica salda in prossimità dell’Est Oceano e area portoghese e inevitabile irruzione di aria gelida artica lungo il bordo orientale anticiclonico verso l’Europa centrale e poi diretta verso il Mediterraneo e l’Italia. Fosse questa barica riferita almeno a 72 ore, ci sarebbe poco da commentare, se non che l’Italia sarebbe prossima ad un’azione gelida invernale di importante spessore.
Questa dinamica, però, è riferita a circa 240 ore, ossia a 10 giorni e, naturalmente, l’affidabilità si mantiene bassa. Va detto, tuttavia, che le dinamiche propedeutiche a questo scenario freddo inizierebbero delle 168 ore e, quindi, in questo caso la credibilità aumenta. Ma, ribadiamo, c’è da tenere in una certa considerazione uno scenario freddo per l’Italia anche per l’assiduità, almeno nelle ultime corse dei centri di calcolo, nel proporlo e per diverse altre ragioni espresse in altre sedi, contemplanti essenzialmente un favore della stratosfera verso azioni più fredde in febbraio, una predisposizione anche troposferica e, non da ultimo, un buon assetto favorevole da parte dei maggiori indici teleconnettivi quali AO, NAO e PNA.
Un altro fatto curioso da segnalare, nel caso tutto l’impianto si verificasse, sarebbe l’irruento passaggio da una condizione di alta pressione e clima stabile, caldo per il periodo, prevista nella fase 3/4 febbraio, a una configurazione completamente opposta con bassa pressione artica, calo termico e nevicate in nemmeno 24/36 ore, ossia già dal 5 febbraio, secondo il prospetto ECMWF.
Insomma, incassiamo questa sera, anche perché è la prima volta che il modello europeo arriva ad allungarsi nelle simulazioni verso il periodo di possibile svolta, una chiara indicazione anche da parte del famigerato centro di calcolo ECMWF verso condizioni di freddo serio per il Mediterraneo centrale e l’Italia a partire dal 5/6 febbraio circa e per qualche giorno a seguire. Naturalmente ribadiamo che non è una previsione è una tendenza e, pertanto, va vagliata quotidianamente secondo dati via via più freschi.