Virus Cina, l’infettivologo: “Niente psicosi, sul cibo o prodotti cinesi non ci sono rischi”

Disdette al ristorante cinese e dubbi sui prodotti acquistati online dal colosso asiatico? Paure infondate
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Disdette al ristorante cinese e dubbi sui prodotti acquistati online dal colosso asiatico? Paure infondate. Lo assicura all’Adnkronos Salute è Massimo Andreoni, ordinario di malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, che assolve involtini primavera e ravioli, invitando alla razionalità: “Non è che ora tutto quello che arriva dalla Cina sia pericoloso”. “La psicosi legata al nuovo coronavirus è arrivata anche in Italia, ma al momento il virus no“, aggiunge, ribadendo: “Non è possibile contrarre il virus mangiando piatti del ristorante cinese o attraverso prodotti che arrivano dalla Cina: né gli oggetti né il cibo del ristorante possono veicolare il microrganismo”.

Il nuovo coronavirus “ha fatto il salto di specie dall’animale all’uomo in un mercato di animali vivi a Wuhan. E ora è ulteriormente mutato diventando in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Capisco che la presenza di una nuova infezione preoccupi, ma non dobbiamo arrivare ad aver paura della nostra ombra”, sottolinea.

“I numeri che stanno arrivando – aggiunge Andreoni – ci fanno pensare ad una letalità ben più modesta rispetto alla Sars, e analoga a quella dell’influenza. Non è che ogni anno scatti la corsa al vaccino anti-influenzale, anche se lo abbiamo a disposizione e andrebbe fatto”.

Il problema è che “in questi casi scatta il passaparola e gli allarmi diventano contagiosi”. Il messaggio dell’infettivologo è chiaro: “Vediamo come evolve la situazione. C’è un focolaio epidemico in Cina, ma sono state prese tutte le misure per intercettare e trattare eventuali casi infetti che dovessero arrivare nel nostro Paese. Anche per quanto riguarda il rischio di ulteriori mutazioni, bisogna dire che queste possono essere sia in senso negativo che in senso positivo. E nulla ci dice che il patogeno stia diventando più insidioso. Il nuovo coronavirus è già mutato due volte: per passare dall’animale all’uomo, e poi da uomo a uomo“, ricorda. Insomma “è bene rassicurare gli italiani: nel nostro Paese si sta facendo tutto ciò che si deve per vigilare su questo nuovo patogeno”.

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