Continua ad allarmare l’emergenza Coronavirus, mentre il nuovo bollettino indica 910 morti e 40.652 contagi. “Il quadro generale non è cambiato: il 99% dei casi riportati di nuovo coronavirus è in Cina, e la maggior parte è lieve. Circa il 2% dei casi è fatale, naturalmente ancora troppi”. Lo ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. “Molte persone chiedono se la situazione stia peggiorando o migliorando”, ha proseguito, “stiamo facendo diverse cose per rispondere a queste domande”.
“Abbiamo identificato 168 laboratori in tutto il mondo che hanno la tecnologia adeguata per la diagnosi del coronavirus e abbiamo mandato i ‘kit’ in Camerun, Costa d’Avorio, Etiopia, Ghana, Iran, Kenia, Marocco, Nigeria, Tunisia, Zambia, Egitto, e molti di questi paesi hanno già cominciato a utilizzarli”. Prosegue Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella conferenza stampa quotidiana a Ginevra. “Un team di esperti dell’Oms è appena arrivato in Cina e lavorerà con la controparte sul posto”, ha aggiunto il direttore generale.
“Niente politicizzazioni”
Il coronavirus è “un nemico comune” di tutta l’umanità e quindi “dobbiamo lavorare insieme come unica razza umana prima che vada fuori controllo. Le politicizzazioni non ci aiuteranno”, ha avvertito Ghebreyesus.
“Un’équipe avanzata di esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità è arrivata in Cina, guidata dal dottor Bruce Aylward”. La missione del team è “porre le basi per una più ampia squadra internazionale”. Secondo quanto riferito da Ghebreyesus, il dottor Aylward e i suoi colleghi lavoreranno con le controparti cinesi. “Vogliamo che siano liberi di agire per darci risposta agli interrogativi irrisolti“, ha aggiunto, sottolineando che la missione “mette insieme il meglio della scienza cinese e di quella internazionale”.
“C’è una finestra di opportunità per batterlo”
“Abbiamo una finestra di opportunita’ per sconfiggere il coronavirus, visto che i casi fuori dalla Cina non sono piu’ di 390. Dobbiamo sfruttare questa occasione ora”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella sua conferenza stampa quotidiana, insistendo sulla necessita’ di una cooperazione globale contro l’epidemia.
Airbnb sospende tutte le inserzioni su Pechino
Airbnb ha deciso di sospendere tutte le sue inserzioni su Pechino dal 7 al 29 febbraio, a causa dell’epidemia di coronavirus che si è originata dalla città di Wuhan. “Airbnb si rende conto che gli sforzi per il controllo delle malattie stiano causando disagi di viaggio generali che colpiscono anche la nostra comunità di ospiti e host”, ha dichiarato la società in una nota.
“Rimborseremo gli ospiti che hanno cancellato le prenotazioni e daremo loro supporto”, ha aggiunto Airbnb, “E continueremo a lavorare diligentemente per creare programmi che supportino la nostra comunità di host”.
“Modelli di epidemia incerti, mancano i dati di base”
E’ incessante il lavoro degli epidemiologi per elaborare modelli capaci di prevedere come e quanto si evolvera’ l’epidemia da coronavirus 2019-nCoV, ma nessuno e’ ancora in grado di fare previsioni certe. Lo indicano l’analisi pubblicata dalla rivista Science sul suo sito, dalla quale emerge con chiarezza che per poter comprendere quale sara’ l’andamento dell’epidemia servono due dati, non ancora indicati in modo definitivo: il tesso di contagio, ossia quante persone puo’ contagiare una persone che ha l’infezione, e quello di letalita’, vale a dire la percentuale di persone che muoiono a causa del virus.
“Non ci sono strumenti per fare previsioni quantitative”, osserva su Science il fisico Dirk Brockmann, che nell’istituto tedesco Humboldt si occupa di modellistica. Al momento, prosegue, i modelli possono soltanto suggerire delle “intuizioni” ai decisori politici. C’e’ incertezza anche sui tempi di incubazione della malattia, ossia sul tempo che trascorre dal momento dell’infezione a quello in cui si manifestano i sintomi.
“Ci sono molti elementi che devono essere ancora chiariti e soppesati e per questo e’ molto difficile elaborare dei modelli”, rileva ancora sul sito di Science Alessandro Vespignani, della Fondazione Isi di Torino e della Northeastern University di Boston. Uno dei primi modelli epidemiologici e’ stato quello elaborato dall’Imperial College di Londra gia’ il 17 gennaio e considerato un punto di riferimento per quelli elaborati successivamente da gruppi di ricerca di molti Paesi. Tuttavia, rileva ancora Vespignani, la situazione si evolve cosi’ rapidamente che “quanto era accaduto appena due settimane fa sembra vecchio di due anni”.
Messi insieme scienziati cinesi e mondiali
Un’iniziativa che “mette insieme il meglio della scienza cinese e internazionale. Facciamo un passo indietro e lasciamo lavorare gli scienziati. Abbiamo piena fiducia in loro. Sono loro a dovere indicarci le soluzioni”, ha aggiunto Ghebreyesus, parlando nella sua conferenza stampa quotidiana da Ginevra.