“Questo virus ha un potenziale pandemico“. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. La diffusione in “Iran, Italia e Corea del Sud ci mostra di cosa è capace il virus“, ha aggiunto, rilevando comunque che “può essere contenuto: è il messaggio che arriva dalla Cina“. “Negli ultimi due giorni il numero di nuovi casi di Coronavirus nel resto del mondo ha superato quello registrato in Cina. E 7 Paesi hanno riportato casi per la prima volta, si tratta di Brasile, Georgia, Grecia, Macedonia, Norvegia, Pakistan e Romania” ha detto Ghebreyesus in conferenza stampa a Ginevra sul Coronavirus, esprimendo “grossa preoccupazione” per quello che sta succedendo fuori dalla Cina. L’epidemia “è giunta a un punto decisivo“, ha aggiunto. “Il mio messaggio a ciascuno di questi Paesi è: questa è la vostra finestra di opportunità, se agirete adesso in modo aggressivo potrete contenere il Coronavirus e salvare delle vite“.
“Il nostro messaggio continua a essere che questo coronavirus ha potenziale pandemico e l’Oms sta fornendo gli strumenti per aiutare ogni Paese a prepararsi di conseguenza” ha aggiunto il direttore Ghebreyesus. “La prima cosa da fare è calmarsi e agire correttamente per combattere questo virus molto pericoloso“, ha aggiunto sottolineando che “sono stati inviati kit per effettuare i test in 57 Paesi e strumenti di protezione in 85 Paesi che ne avevano bisogno“. Detto questo, ogni Nazione “deve essere pronta al primo caso di coronavirus, al primo focolaio, bisogna prepararsi per lo scenario peggiore, nessun Paese deve pensare di essere immune ai contagi, sarebbe un errore fatale“. Il virus, ha detto, “non ha confini, non fa distinzioni, fa differenza quello che si fa quando si verificano i primi casi. Non siamo senza speranza, non siamo senza difese, ci sono cose che si possono fare“.
Coronavirus, l’epidemia si sta globalizzando: “scenario nuovo, non è più fenomeno locale”
L’epidemia da coronavirus si sta globalizzando: “c’è uno scenario nuovo in quanto non è più un fenomeno locale“, al punto che “quello che è successo in Italia sta facendo capolino ovunque“. Lo ha detto all’ANSA il fisico esperto di sistemi complessi Alessandro Vespignani, direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston. “Non c’è un caso Italia – ha aggiunto – perchè l’Italia eè uno dei primo Paesi in cui il fenomeno è stato osservato, ma è altamente probabile che diventi fenomeno globale“. “Ci sono dei passaggi tecnici per arrivare alla dichiarazione della pandemia, vale a dire che devono esserci contemporaneamente piu’ Paesi nei quali la trasmissione è sostenuta“, ha detto ancora Vespignani. La pandemia è quindi “evento globale nel quale avvengono molte epidemie“. Attualmente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha dichiarato uno stato di emergenza globale, ma secondo Vespignani la differenza fra questa condizione e la pandemia “è soprattutto psicologica ed emotiva“. In ogni caso è “importante preparasi e cercare di contenere i casi il più possibile, rallentando la diffusione“.