Mentre continuano a crescere i casi di coronavirus al Nord Italia, è allerta in tutto il Paese per evitare che il virus si diffonda ulteriormente. Intanto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha dichiarato che il presunto ‘paziente zero’, l’amico del 38enne di Codogno che era stato a cena con lui dopo esser tornato dalla Cina, non ha mai avuto il Coronavirus. “Dai test effettuati – ha detto – e’ emerso che non ha sviluppato gli anticorpi“. L’uomo era gia’ risultato negativo al primo test per il Coronavirus. Dunque, non e’ partita da lui la diffusione del virus nel lodigiano.
Per quanto riguarda il resto d’Italia, nella tarda mattinata un cittadino cinese, che si era recato al pronto soccorso dell’ospedale Tor Vergata di Roma, è stato trasporto in bio-contenimento all’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma per gli accertamenti. E’ quanto apprende l’Adnkronos Salute. In queste ore – come sottolineato oggi in conferenza stampa allo Spallanzani dal direttore scientifico Giuseppe Ippolito – sono aumentati gli accessi alla struttura anche a causa del clamore mediatico suscitato dai focolai in Lombardia e Veneto.
5 medici sardi sospesi da lavoro, in quarantena
Cinque medici sardi – uno in servizio all’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, due all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, uno all’Assl sassarese e uno a Oristano – sono stati momentaneamente sospesi dal lavoro e invitati alla quarantena volontaria dai dirigenti dei rispettivi reparti perche’ nei giorni scorsi sono rientrati in Sardegna con un volo da Singapore, dopo una crociera nei mari asiatici. I medici coinvolti, che gia’ nei giorni scorsi si erano recati al lavoro, questa mattina hanno ricevuto un avviso per telefono, con il quale appunto gli e’ stato comunicato di restare a casa.
Commerciante di Vo’ Euganeo: “Tutti barricati in casa, c’e’ paura”
Dopo la morte a Schiavonia di Adriano Trevisan, ex imprenditore edile 78enne, prima vittima italiana, i casi di infezione dilagano a Vo’ Euganeo, centro di poco più di 3.000 anime in provincia di Padova. Il paese sembra un luogo abbandonato: le strade sono vuote e i negozi serrati. “Sono tutti barricati in casa, impauriti”, dice all’Adnkronos Loris Ravazzoli, titolare di un negozio di alimentari a circa un chilometro e mezzo dal centro del paese. “Non c’è quasi nessuno in giro. Anche nel mio negozio non entra così tanta gente. Comunque meno di quanta ne venisse prima del coronavirus”, racconta Ravazzoli, precisando che nel suo negozio si lavora tutti con le mascherine. “Tra l’altro – aggiunge – nel paese non si trovano più. Finite. Per poterle acquistare bisogna andare fuori, anche se si consiglia ai privati di non muoversi“. “Non posso uscire con il furgone per le forniture. Vediamo lunedì cosa verrà disposto, spero almeno che possa arrivare qualcuno qui, altrimenti il rischio è che tra un po’ si fermi l’attività”. “Tutto chiuso fino a nuovo ordine”, afferma Ravazzoli. Che conosceva il 78enne morto per il Covid-19 ma non lo vedeva da circa due mesi: “posso solo dire che aveva già problemi di salute. Era stato operato un paio di volte alle gambe. Ed era abbastanza debilitato“.
A Vo’ Euganeo sono stati censiti 10 casi: 11, considerando Trevisan. L’altro caso in Veneto, che porta il conteggio a 12, e’ di un paziente di Mira (Venezia), portato in rianimazione a Padova.
In Trentino chiuse scuole, asili e universita’
Lunedi’ e martedi’ in Trentino sara’ blocco totale delle lezioni a seguito dell’emergenza Coronavirus. A deciderlo oggi la Giunta provinciale. Resteranno chiuse tutte le scuole dagli asili nido fino all’universita’. E’ stato chiesto alla popolazione trentina di evitare il piu’ possibile viaggi in zone di contagio, quali Lombardia e Veneto. Sono state sospese anche le gite di scolaresche trentine fuori dalla provincia mentre la giunta provinciale ha chiesto al Governo di bloccare le gite di studenti dirette in Trentino. Diverse manifestazioni sportive, previste in ambienti chiusi, sono state sospese o addirittura annullate. Analoghi provvedimenti anche per le feste di Carnevale.
Rettore Ca’ Foscari: lezioni sospese dal 24 al 29 febbraio
Il Rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi ha inviato una comunicazione ai docenti e agli studenti dell’ateneo in cui annuncia:, “abbiamo avuto ieri e oggi la notizia di diversi casi di infezione da CORONAVIRUS 19nCoV in Veneto, una situazione che prevede misure appropriate e la massima attenzione. Invito innanzitutto l’intera comunità accademica a seguire con grande scrupolo le prescrizioni che l’unità di crisi regionale ha emanato, ed emanerà sulla base della evoluzione del contagio. Si raccomandano in particolare le seguenti misure di prevenzione (nota OMS e linea indirizzo MUR): Lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel disinfettanti Quando si tossisce o starnutisce, coprire la bocca e il naso con il gomito o fazzoletto usa e getta, lavandosi poi le mani Evitare il contatto con chiunque abbia febbre e tosse.” “Riguardo alle attività accademiche, al fine di ridurre le possibilità di contagio, si dispone -secondo le indicazioni del Presidente Luca Zaia e in coordinamento con le università del Veneto – la sospensione delle lezioni e degli esami in tutte le sedi dell’università, a Venezia, Mestre, Treviso e Roncade dal 24/02 al 29/02compresi. Biblioteche e aule studio saranno chiuse dal 23/02 al 01/03. Il recupero delle lezioni e degli esami verrà comunicato quanto prima sul sito web di Ca’ Foscari e sui canali di comunicazione ufficiali.” “Per il personale tutto, docente e non docente, le attività si svolgeranno regolarmente, fatte salve le ordinanze locali che vincolino la mobilità delle persone.” “L’Ateneo è in continuo contatto con l’unità di crisi e con i ministeri competenti, e provvederà ad aggiornare le misure oggi vigenti sulla base dell’evoluzione della situazione”, conclude.