Il Coronavirus si diffonde in Italia, gli ultimi aggiornamenti dai contagi alla quarantena obbligatoria: 39 casi in Lombardia e 12 in Veneto, chiusi ospedali, scuole, uffici e negozi

Coronavirus: i casi registrati in Italia sono ormai decine, incluse le 3 persone ricoverate allo Spallanzani di Roma, e le due vittime in Veneto e Lombardia
MeteoWeb

I casi di Coronavirus registrati in Italia sono ormai decine, incluse le 3 persone ricoverate allo Spallanzani di Roma, e le due vittime in Veneto e Lombardia (quest’ultima un’anziana di 76 anni di Casalpusterlengo deceduta in casa e in attesa di conferma che sia stata colpita dal Coronavirus).

E’ salito a 39 il numero di contagiati da Coronavirus in Lombardia: lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Regione Attilio Fontana, sottolineando che si sono “tutti verificati” nella stessa area a sud di Lodi.
Abbiamo la conferma che l’area del basso lodigiano è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno o avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l’ospedale di Codogno,“, ha affermato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione del Coronavirus in Lombardia. “Escludiamo situazioni a Milano“. “Non è una situazione di pandemia, per ora non ci sono motivi perche’ nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario”.
Sono 12 al momento i contagiati in Veneto: uno di essi era purtroppo il 78enne deceduto ieri a Schiavonia.
Degli altri 11 contagiati, solo uno è al di fuori del comune di Vo’ Euganeo, il 67enne di Mira (Venezia) portato la notte scorsa dall’ospedale di Dolo a Padova, in rianimazione. I restanti 10, tra cui “altri sette casi registrati oggi” ha spiegato il governatore Luca Zaia, fanno riferimento tutti a residenti del comune di Vo’.

Non esiste nessun collegamento tra il focolaio lombardo e quello veneto“, ha precisato l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, interpellato da Sky Tg24. Precisando poi che il focolaio in Veneto è “autonomo“.

La donna di 77 anni morta a Codogno in casa propria è risultata positiva al test sul Coronavirus ed è quindi la prima vittima in Lombardia dell’infezione, ha affermato l’assessore al Welfare Giulio Gallera in conferenza stampa. “Aveva una serie di patologie – ha detto – post mortem è stato fatto un tampone ed e’ risultata positiva. Non possiamo dire se e’ morta a causa del Coronavirus e il nesso di casualità“.

Al momento in 10 Comuni del lodigiano, dove è scoppiato il focolaio, sono state sospese tutte le attività e chiusi tutti gli uffici e gli esercizi commerciali. In totale sarebbero oltre 250 le persone in quarantena per le quali si stanno attrezzando centri di accoglienza. Nel frattempo sono stati chiusi l’ospedale di Schiavonia a Padova con circa 450 persone dentro tra medici e pazienti, così come l’ospedale di Codogno dove è stato ricoverato il paziente zero.

A Crema è stata revocata la tradizionale sfilata di carnevale in programma domani, e fino a martedì (salvo successive disposizioni) sono chiuse tutte le scuole dell’infanzia e materne, sono state annullate tutte le manifestazioni pubbliche e private all’aperto ed in spazi chiusi, sono stati chiusi la piscina Comunale e tutti gli impianti sportivi sede di manifestazioni, allenamenti e competizioni amatoriali e dilettantistiche: Lo ha disposto “in via prudenziale” l’amministrazione del Comune in provincia di Cremona, vista la vicinanza con le aree in cui sono diffusi i contagi di Coronavirus.
Nel Cremasco, a Madignano, inoltre, ha giocato sabato scorso la squadra di calcio del 38enne di Codogno che ha contratto il virus.

E’ stata prorogata fino a martedì prossimo la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a Piacenza e nel territorio provinciale, oltre agli eventi pubblici legati ai festeggiamenti del Carnevale. Fino al 25 febbraio, compreso, è stata disposta anche la chiusura degli impianti sportivi pubblici: è quanto deciso al termine di una riunione in Prefettura alla presenza del sindaco Partrizia Barbieri e del Prefetto, Maurizio Falco oltre ai vertici dell’Azienda sanitaria locale.

Il Coronavirus si diffonde al Nord Italia: confermato un caso in Piemonte, 15 sospetti

Coronavirus: due nuovi casi positivi all’ospedale di Piacenza

L’ordinanza del Ministero della Salute in vigore da oggi

E’ fatto obbligo alle Autorità sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19“: lo stabilisce l’ordinanza del Ministro della Salute, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale odierna e immediatamente in vigore. “E’ fatto obbligo a tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanita’, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente. Acquisita la comunicazione di cui al comma 2, l’Autorita’ sanitaria territorialmente competente provvedera’ all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente“.

Coronavirus, l’appello dei pediatri

“Facciamo appello ai genitori affinché evitino di portare i bambini nello studio del proprio pediatra di famiglia o al pronto soccorso, per comuni sintomi respiratori come tosse, raffreddore e febbre. Per annullare il contagio dobbiamo limitare il contatto tra malati e sani. In prima istanza i sintomi posso essere gestiti con i consigli telefonici e i farmaci sintomatici suggeriti dal pediatra di famiglia”. Questo l’invito del Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci, sull’emergenza coronavirus.

Si tratta, di fatto, – interviene Mattia Doria, Segretario nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP – di attenersi alle raccomandazioni che da sempre forniamo in caso di tosse e raffreddore. Le abbiamo raccolte in un decalogo, da lunedì disponibile in tutti gli studi dei nostri associati. Occorre un grande senso di responsabilità da parte dei genitori, cui suggeriamo di non far frequentare asili e scuole ai figli che abbiano evidenti sintomi di infezione delle vie respiratorie”.

Purtroppo il nuovo Coronavirus si affaccia in Italia in un momento in cui ancora l’epidemia influenzale stagionale è in fase di massima diffusione – prosegue Doria – e gli studi dei pediatri di famiglia sono affollati di bambini con l’influenza o con le comuni infezioni delle vie respiratorie. I sintomi influenzali, del COVID-19 e di altre decine di altri virus respiratori, non sono al momento differenziabili. Sebbene al momento attuale sembra che il COVID-19 non colpisca in modo aggressivo l’età pediatrica, è altrettanto evidente che, come accade per l’epidemia influenzale stagionale, i bambini rappresentano il maggior serbatoio di diffusione del virus nei confronti degli adulti, genitori e nonni in primis, che potrebbero avere, invece, un’evoluzione più aggressiva dell’infezione”.

Adatteremo strategie informative e raccomandazioni a quella che è una situazione in continua evoluzione – sottolinea Biasci – in raccordo con le istituzioni sanitarie del nostro Paese, cui abbiamo già dato la nostra piena disponibilità nel sostenere azioni e interventi d’emergenza. Invitiamo le famiglie a seguire le indicazioni che forniremo anche sui social della Federazione. Basterà cercarci come FIMP su tutti i canali”.

Chiediamo inoltre a tutti i colleghi in Italia – concludono Biasci e Doria – di aumentare la già generosa disponibilità telefonica per i genitori dei bambini che presentano sintomi influenzali, così da evitare il più possibile che questi stessi debbano essere condotti presso gli studi sul territorio. Non dobbiamo generare ulteriore allarme, ma evitare che i pazienti e i medici possano essere esposti a rischi inutili. Mai come oggi frequentare in maniera inappropriata uno studio medico o un pronto soccorso potrebbe esporci esattamente ad un rischio inutile”.

Messaggio audio a Casalpusterlengo, “non uscite”

Avviso alla cittadinanza del Comune di Casalpusterlengo, oggi sabato 22 febbraio. In base all’ordinanza del Ministero della Salute si invitano i cittadini a ridurre le uscite e a evitare momenti di aggregazione“: questo il messaggio audio dell’assessore alla Protezione civile, Lina Ressegotti, diffuso per la strada dagli altoparlanti delle auto della polizia locale e della protezione civile. “Non uscire dal Comune di residenza. In caso di febbre, tosse, raffreddore e mal di gola, contattare il 112. Sono garantiti i servizi essenziali: farmacie, generi alimentari e servizi sanitari“.

Condividi