Di fronte a una situazione come quella del coronavirus esiste il rischio di “passare da un timore oggettivo a un’ansia generalizzata, angoscia e panico che possono far abbassare le difese comportamentali e biologiche“. E’ quanto rilevato da David Lazzari, presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi e di quello dell’Umbria. “Non si deve negare una situazione come quella che stiamo vivendo ma va affrontata senza amplificare inutilmente le paure” ha aggiunto rispondendo all’ANSA. L’Esecutivo nazionale dell’Ordine degli psicologi si e’ intanto attivato in varie direzioni per fornire supporto alle Autorita’, indicazioni ai cittadini sulla gestione psicologica del problema e agli stessi psicologi. E’ stata quindi costituita una task forse coordinata dal presidente Lazzari e composta dai membri dell’Esecutivo, dai referenti delle associazioni o reti psicologiche attive nella Protezione civile.
“In queste ore ci viene segnalato che sono in aumento le persone che chiedono aiuto psicologico, anche se molti sono preoccupati o trattenuti dal timore di avere contatti personali“. Lo ha riferito l’Ordine degli psicologi, in una nota in cui si annuncia la costituzione, a causa dell’emergenza coronavirus, di una task force con diversi obiettivi: fornire supporto alle autorita’, specialmente nell’ambito della comunicazione; fornire indicazioni ai cittadini sulla gestione psicologica del problema; e fornire indicazioni agli Psicologi. “Il problema oggettivo del ‘coronavirus’ – si legge nella nota – diventa problema soggettivo in relazione al vissuto psicologico, alle emozioni e paure che il tema suscita nelle diverse persone. La ‘percezione del rischio’ puo’ essere distorta e amplificata sino a portare a condizioni di panico che non solo sono quasi sempre del tutto ingiustificate ma aumentano il rischio perche’ portano a comportamenti meno razionali e ad un abbassamento delle difese, anche biologiche, dell’organismo“. Per questo, secondo gli psicologi, e’ bene quindi affidarsi ai dati e alla comunicazione diffuse dalle autorita’ pubbliche e alle indicazioni di cautela e prevenzione in essa contenute.
“Non cercare di placare l’ansia inseguendo informazioni spesso amplificate ed incontrollate“, suggeriscono. E’ bene “ricordare che “l’eventuale esposizione al virus – spiegano gli esperti – non e’ sinonimo di malattia, che la contagiosita’ non equivale alla reale pericolosita’ per la salute umana, che esistono indicazioni pratiche per ridurre il pericolo. Che avere timori e paure e’ normale ma non ansia generalizzata, angoscia o panico, che non aiutano e sono controproducenti”. Nelle prossime ore l’Ordine degli psicologi pubblichera’ e mettera’ a disposizione un vademecum per aiutare le persone a confrontarsi psicologicamente nel modo migliore possibile con il problema. “Raccomandiamo comunque alle persone che sentono un particolare disagio psicologico di chiedere, senza timore o vergogna, un aiuto professionale“, aggiungono gli psicologi.