La minaccia per l’epidemia di coronavirus al livello mondiale è stata elevata a livello “molto alto”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing a Ginevra sull’epidemia.
“Seguiamo costantemente con i nostri epidemiologi lo sviluppo di questa epidemia e abbiamo ora modificato la nostra valutazione del rischio di diffusione e di impatto di Covid-19 da alto a molto alto a livello globale”.
Ma che vuol dire aver alzato il livello di rischio? “Il rischio si alza perché vediamo sempre più Paesi alle prese” con il coronavirus. “Questa decisione di fatto riflette quello che sta accadendo nel mondo: più Paesi coinvolti, alcuni in difficoltà nel riuscire a contrastarlo. Come ha detto il dottor Tedros c’è ancora una finestra di opportunità” per fermare Covid-19, ha evidenziato Mike Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “Siamo al livello più alto di allerta – ha aggiunto – ma questo non per allarmare o spaventare le persone, ma per far capire ai Paesi che” non c’è più molto tempo e che “occorre svegliarsi ed essere pronti”.
Evitare di viaggiare con febbre o tosse. “Tutti dovrebbero conoscere i sintomi del Covid-19. Per la maggior parte delle persone, inizia con la febbre e la tosse secca, non un naso che cola. La maggior parte delle persone avrà una malattia lieve e migliorerà senza bisogno di cure particolari”. Lo segnala l’Oms, che tra le raccomandazioni alla popolazione inserisce quella di “evitare di viaggiare se si ha la febbre o la tosse, e se ci si ammala durante un volo, informare immediatamente l’equipaggio. Una volta arrivati a casa, contattare un medico e informare su dove si è stati”.
Nuovi casi in 5 Paesi. “Da ieri, 5 Paesi hanno riportato i loro primi casi di Covid-19. Tutti questi casi hanno legami con l’Italia. Nelle ultime 24 ore, la Cina ha riportato 329 nuovi casi di Covid-19, il numero più basso in oltre un mese”, prosegue il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Alle 6 di questa mattina, i casi riportati dalla Cina all’Oms sono 78.959, incluse 2.791 morti. Al di fuori dalla Cina, ci sono ora 4.351 casi in 49 Paesi e 67 morti”.
“Non bisogna fare retorica, nessun Paese è responsabile di un’epidemia, nemmeno gli animali hanno colpa se diffondono un virus. Bisogna fare attenzione al linguaggio che usiamo in questo momento di difficoltà, perché lo stigma non sarebbe di alcun aiuto”. Lo ha evidenziato Mike Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel corso della conferenza stampa odierna da Ginevra sul coronavirus.
Può ancora essere contenuto. “Finché le cose rimarranno così, abbiamo ancora la possibilità di contenere il virus se verranno adottate delle robuste misure per una pronta rilevazione dei casi, l’isolamento e la cura dei pazienti e il tracciamento dei contatti“. lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus. Infatti, ha speigato Tedros “non vi sono ancora prove che il coronavirus si stia diffondendo liberamente nelle comunità“. “Ciò che si vede al momento sono delle epidemie collegate di Covid-19 in diversi Paesi, che però possono essere fatte risalire a dei casi noti o a dei focolai definiti”.
Primi risultati su test per i vaccini in poche settimane. “Il lavoro per la ricerca di un vaccino e per delle terapie sta progredendo, oltre 20 vaccini sono in sviluppo, e si effettuano test clinici su diverse terapie. Ci aspettiamo i primi risultati in poche settimane”. Lo ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing a Ginevra sul coronavirus, aggiungendo comunque che “non dobbiamo aspettare vaccini o terapie, ci sono cose che ogni individuo può fare per proteggere se stesso e gli altri”.