Una diminuzione del pil italiano compresa tra -1% e -3% nel primo e secondo trimestre 2020. E’ questa l’indicazione degli effetti sull’economia del coronavirus secondo il Ref Ricerche che quantizza la perdita di Pil tra i 9 ed i 27 miliardi. La stima considera l’impatto nelle regioni italiane, con effetti immediati e di piu’ lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le regioni piu’ interessate, spiega il Ref, contano per il 31% del pil italiano.
“Il rischio che l’emergenza coronavirus possa gettare l’Italia in recessione c’è. E proprio per evitarlo ci siamo mossi in questi giorni insieme a tutte le parti sociali per chiedere al governo un’azione di sistema per impedirlo”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista a ‘La Stampa’.
“Bisogna riavviare tutte le attività – sottolinea Landini – comprese quelle fuori dalle zone direttamente coinvolte. Serve dunque mettere le parti sociali e il governo attorno a un tavolo per un grande piano che rilanci il lavoro di qualità, gli investimenti pubblici e privati, la formazione e la ricerca, e aprire una discussione con l’Europa sullo scomputo dal deficit degli investimenti e delle spese necessarie per affrontare questa situazione eccezionale, che colpisce ovunque ma, per ora, l’Italia in modo pesante”.