C’è la seconda vittima Italiana del coronavirus. La seconda vittima italiana del Coronavirus è di Casalpusterlengo, aveva 78 e viveva da sola in casa. Si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno. Da quanto trapela la donna non avrebbe saputo di essere ammalata ed è deceduta in casa: il tampone sarebbe stato fatto dopo la sua morte.
E’ salito inoltre a 30 il numero dei pazienti risultati positivi ai test del Corovinarus e residenti tra la Lombardia e il Veneto tra ieri e oggi, ai quali vanno aggiunti i 3 casi ricoverati all’Istituto Spallanzani di Roma. Ventisette di questi risiedono in Lombardia, mentre due sono i casi accertati in Veneto, ai quali va l’aggiunto l’anziano di Vo’ Euganeo morto nella serata di ieri.
Il governatore del Veneto Luca Zaia, entrando nelle riunione di crisi in corso oggi a Marghera (Venezia), ha confermato il terzo caso positivo al coronavirus. Si tratta di un uomo di Mira del ’53 ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. “Questo ultimo è un altro caso di scuola perché non ha avuto nessun contatto da un portatore primario quindi si può dire che questi tre casi dimostrano che il virus è ubiquitario come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi lo si ha preso – ha continuato – Immagino che casi di questo tipo, senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti, siano la dimostrazione che avere altri episodi di contagio sia assolutamente possibile“.
Il coronavirus è presente anche nel cremonese, come dimostra il caso rilevato nella notte. Il Sindaco di Sesto ed Uniti Carlo Vezzini, Comune in provincia di Cremona di oltre 3mila abitanti ha scritto sul profilo Facebook istituzionale di aver ricevuto “notizia telefonica alle ore 00:40 del 22 febbraio 2020 dal Direttore generale dell’ATS Valpadana di Cremona che e’ stato rilevato un caso di Coronavirus sul territorio del Comune di Sesto ed Uniti”. “In attesa di ulteriori provvedimenti che saranno presi da Regione Lombardia -Assessore alla sanita’ ed in via provvisoria e precauzionale invita la cittadinanza intera a limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico (es. bar, impianti sportivi, luoghi religiosi,…)”. Alle 2.25 il Sindaco ha comunicato che saranno presi provvedimenti per la sospensione delle manifestazioni sportive e quelle collegate al Carnevale. ¨E’ a inoltre stata annullata la presentazione del libro “C’era una volta il trenino” in programma oggi alle ore 17.00. Sempre in via precauzionale si invitano i cittadini a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali.
Areu Lombardia ha disposto il trasferimento di un paziente positivo al Coronavirus all’ospedale Sant’Anna di Como. L’uomo, proveniente dal Lodigiano, è arrivato questa notte alle tre ed e’ ricoverato nel reparto di Malattie Infettive, uno dei presidi che compongono la rete regionale per la gestione di episodi sospetti e il ricovero di eventuali casi di coronavirus. Le procedure di presa in carico attivate sono in coerenza con i protocolli e le linee guida nazionali ed internazionali. Il paziente che non presenta al momento febbre ed e’ tranquillo, necessita, per una pregressa patologia, di essere sottoposto a dialisi.
“Preoccupante, disarmante e angosciante”. Così all’Adnkronos Patrizia Baffi, consigliere della Regione Lombardia descrive la situazione a Codogno, comune di 16mila abitanti nella provincia di Lodi, in Lombardia, dove abita il 38enne contagiato dal coronavirus, forse durante una cena ma è ancora da chiarire, e ricoverato in ospedale. “Sono chiusa in casa e sono provata da una situazione difficile e complicata – racconta Baffi – C’è un’ordinanza del sindaco che ha ordinato la chiusura degli esercizi commerciali, ha annullato tutte le attività collettive e chiede appunto di non uscire di casa”.
“Preoccupa soprattutto le tante persone che sono in attesa di fare il tampone. – evidenzia Baffi – Siamo 16mila abitanti a Codogno, bene o male ci conosciamo tutti ed è un poco angosciante l’attesa. Ho cercato anche di ricostruire le mosse del 38enne di Codogno, perché si hanno amici comuni, ci si conosce tutti e ho inviato all’assessore alla Sanità della Lombardia gli elenchi della squadra di calcio, del gruppo podistico e del corso della Croce Rossa insomma di coloro che si sono trovati negli ultimi giorni a partecipare ad attività collettive insieme a lui. E sono tutte persone che attendono, a casa, di fare il tampone”.
“I contorni del contagio non sono chiari – continua Baffi – dato che sembra provenire da una persona asintomatica, negativa al tampone ma che comunque era rientrata da poco dalla Cina. La mancanza di chiarezza rende tutto più complicato, più precario. La sofferenza è alta perché le persone coinvolte si conoscono tutte: due mie amiche infermiere sono ‘chiuse’ in ospedale in attesa del tampone e la preoccupazione sale. Confortare, dire le parole giuste è difficile dato che siamo tutti nella stessa situazione”.
Una situazione che desta preoccupazione anche dal punto di vista economico. “Gli esercizi commerciali staranno chiusi fino a martedì, poi riceveranno altre comunicazioni – conclude Baffi – è un colpo non solo per Codogno ma per tutta l’area. Non solo negozi, ma aziende e fabbriche sono chiuse, dipendenti a casa. Sarà difficile ma riusciremo a risollevarci”.