L’Islanda è famosa per i suoi ghiacci ma è anche una terra di vulcani e terremoti. Il Monte Thorbjorn è una montagna vulcanica della penisola di Reykjanes che dal 21 gennaio, sta tenendo l’Islanda in allerta a causa di un rigonfiamento rilevato al di sotto di esso, centrato leggermente ad ovest del monte. Il rigonfiamento è eccezionalmente rapido (3-4mm al giorno). Finora, il sollevamento totale del suolo è stato misurato in circa 3-4cm. La deformazione del suolo è stata rilevata sia nelle stazioni GPS che nelle immagini InSAR. Molto probabilmente il rigonfiamento è un segno dell’accumulo di magma ad una profondità di circa 4-5km. Secondo le recenti stime, le dimensioni di questa intrusione di magma sono di circa 1-2 milioni di metri cubi. Queste sono le conclusioni di un incontro tra lo Scientific council of the Civil Protection all’IMO (il Met Office islandese).
La deformazione del suolo viene misurata regolarmente nella penisola di Reykjanes negli ultimi decenni. Negli ultimi 30 anni, non è stato trovato nessun segnale di rigonfiamento simile, il che rende l’attuale episodio abbastanza insolito. È in corso anche uno sciame sismico. Oltre 1.000 terremoti sono stati rilevati negli ultimi 10 giorni. I terremoti più forti dall’inizio dell’attività hanno avuto magnitudo 4.3 e 4.0 e si sono verificati nella sera del 31 gennaio. “Con il rigonfiamento in corso, possiamo aspettarci un’attività sismica. La spiegazione più probabile del rigonfiamento è che abbiamo un’intrusione magmatica a 3-9km di profondità appena ad ovest di Thorbjorn”, riporta l’MO.
Gli sciami sismici sono molto comuni nell’area, che tettonicamente è molto attiva. Ma il fatto che il rapido rigonfiamento stia avvenendo insieme ad uno sciame sismico è un segno di preoccupazione e richiede un monitoraggio più attento. I terremoti nell’area sono prevalentemente di origine tettonica, ma il passo tra sciami tettonici e magmatici è molto breve in Islanda, a causa della sua configurazione geologica. Magmatico significa che il magma fuso incandescente può salire attraverso la crosta, causando anche terremoti mentre si fa strada verso il suolo.
Le eruzioni in questa area dell’Islanda non sono esplosive. Qui c’è poca (se non zero) cenere che viene prodotta perché la lava non entra in contatto con acqua o ghiaccio, che è ciò che nella maggior parte dei casi provoca le eruzioni esplosive con cenere in Islanda. In questa area, invece, avvengono eruzioni effusive che, sebbene non rappresentino una minaccia per l’aviazione, possono essere ancora pericolose per la salute di persone e animali. Nonostante questo, il codice di allerta per l’aviazione è stato innalzato a giallo per l’area di Reykjanes. Queste eruzioni possono rilasciare un’alta quantità di diossido di zolfo e altri gas, che possono essere molto pericolosi per la salute.
Al momento, la deformazione del suolo rilevata suggerisce che il volume del magma accumulato a bassa profondità è piccolo. Questo significa che non dovrebbero esserci grandi eruzioni, a meno che la situazione non cambi. Se si verificherà un’eruzione come conseguenza della recente intrusione di magma è impossibile da dire con certezza, ma con i terremoti che continuano, la probabilità aumenta.
L’ultima eruzione del Monte Thorbjorn risale al 1211 ed è durata fino al 1240 circa. Nel 2010, invece, il vulcano Eyjafjallajökull, nel sud dell’Islanda, è entrato in eruzione, disturbando fortemente il traffico aereo a causa delle nubi di cenere emesse. In quell’occasione, sono stati annullati più di 100.000 voli, che hanno lasciato a terra 8 milioni di passeggeri.