La centrale di Bologna non avrebbe potuto rilevare l’anomalia che ha causato l’incidente ferroviario del Frecciarossa in cui hanno perso la vita i due macchinisti Giuseppe Cicciù e Antonio Di Cuonzo, perché lo scambio sarebbe rimasto ‘scollegato’, ossia fuori rete. Lo si apprende da fonti vicine all’indagine condotta dalla procura di Lodi, che ipotizza i reati di disastro ferroviario, omicidio e lesioni, tutti a titolo colposo.
Al momento, le presunte responsabilità di quanto avvenuto si restringono intorno ai 5 dipendenti di Rfi, 4 operai e il loro capo, gli unici che avrebbero potuto conoscere davvero l’esatta posizione dello scambio, dai quali invece, intorno alle 4 del mattino di ieri, è partito un fonogramma col ‘via libera‘ finito alla Direzione territoriale di Bologna, responsabile su quel tratto dell’alta velocità: “Deviatoio disallineato e confermato in posizione normale come da fono 78/81 fino a nuovo avviso“. Dopo quel fonogramma, i due macchinisti sono partiti tranquilli, senza immaginare che quello sarebbe stato il loro ultimo viaggio.
Mentre proseguono i rilievi degli investigatori sulla carcassa del Frecciarossa, il sospetto della procura è che quella operazione sullo scambio, messo in posizione dritta, sia stata solo comunicata alla centrale e non effettuata. Gli operai, probabilmente non riuscendo a trovare una soluzione al ‘guasto’, avrebbero deciso “di ‘bloccare’ lo scambio nella posizione dritta ed escluderlo dal sistema automatico, cioè dire: visto che non sono sicuro del funzionamento di questo scambio te lo metto sul corretto tracciato, sulla via libera dritta, e tu non lo considerare più, fai come se non ci fosse. Io operaio lo blocco in questa posizione e tu (da Bologna) non lo puoi più manovrare dal sistema remoto, non vedi più“, spiega un esperto. Sentiti dagli inquirenti, i dipendenti di Rfi hanno però negato di avere commesso l’errore, lasciando lo scambio sbagliato, ritenuto responsabile dell’incidente.
Continuano i disagi per i pendolari, con treni in ritardo e cancellati, visto che sulla tratta Milano-Piacenza si viaggia sulla linea tradizionale. Per il ripristino della linea ci vorranno più di due giorni, secondo la tempistica data dal procuratore in conferenza stampa.
Riuscito, intanto, l’intervento a cui è stato sottoposto questa mattina, all’ospedale Maggiore di Lodi, l’addetto alle pulizie che si era fratturato la gamba. Il giovane, l’ultimo dei 12 feriti portati dopo l’incidente ancora ricoverato, verrà sottoposto domani a nuovi controlli.