Coronavirus, cosa accadrà nei prossimi giorni? Due gli scenari possibili: “Continuiamo a resistere, non sappiamo ancora se ne stiamo uscendo”

Al via da oggi il nuovo decreto legge che mette tutta l'Italia in lockdown: "oggi non sappiamo ancora se ne stiamo uscendo", due gli scenari possibili
MeteoWeb

Al via da oggi il nuovo decreto legge che mette tutta l’Italia in lockdown: non esiste zona rossa o zona arancione. Esiste l’Italia: una e unita in questa guerra contro il coronavirus. Ma quali sono gli scenari possibili? 

Per capirlo, facciamo riferimento alle eccellenze italiane in ambito matematico-fisico che stanno svolgendo un lavoro immane e meticoloso per aggiornare le previsioni in tempo reale tenendo in considerazione l’espandersi dell’epidemia, il numero di morti e guariti, il numero di pazienti in rianimazione e, non per ultima, la pregressa esperienza della Cina.

“Sono giorni cruciali. – spiega Enrico M. Bucci della Temple University di Filadelfia (Usa),- Ieri la curva dei ricoverati in terapia intensiva conferma il trend di rallentamento osservato ieri. Il dato è quindi significativo. Non così quella dei morti, che procede sostanzialmente in andamento esponenziale indisturbato.

Ci sono due scenari possibili che spiegano quanto osserviamo:

1. Scenario sfavorevole, in cui il flesso osservato per la curva di crescita dei ricoverati in terapia intensiva corrisponde solamente alla saturaizone dei posti letto in terapia intensiva.

2. Scenario favorevole, in cui il flesso osservato in terapia intensiva rappresenta un reale rallentamento dell’epidemia, non osservabile ancora nella curva di crescita dei morti perchè quest’ultima risponde in ritardo (osserviamo oggi i morti corrispondenti a malati gravi di giorni fa).

Per sapere cosa sta realmente succedendo, – precisa il professor Bucci – occorre aspettare i prossimo 2-3 giorni. Se osserveremo che la curva dei morti accentuerà la propria pendenza verso l’alto, allora saremo nel primo scenario, quello sfavorevole. Se invece osserveremo un flesso anche nella curva dei morti, allora, almeno per il focolaio principale, staremo cominciando a rallentare. Tutto questo, naturalmente, se riusciremo ad evitare che nelle altre regioni si abbiano fiammate indipendenti.

OGGI NON SAPPIAMO ANCORA SE NE STIAMO USCENDO. Per questo, continuiamo a resistere: per tutti coloro che possono, #iostoacasa”

Condividi