Coronavirus: nuovo boom di casi in Emilia Romagna, 407 casi in Veneto, il contagio si estende anche nell’hinterland milanese. 25 morti in 24 ore in Lombardia

Si registra un nuovo boom di casi in Emilia Romaga, ben 154 in più rispetto a ieri, mentre i morti salgono a 30. 45 casi positivi in Campania
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Con 154 casi in più rispetto all’aggiornamento di ieri, in Emilia-Romagna sono complessivamente 698 i casi di positività al Coronavirus, ma aumentano significativamente anche i campioni refertati, che passano da 2.385 a 2.884. Si conferma anche oggi che si tratta in maggioranza di persone che presentano un quadro clinico non grave, con sintomi modesti o addirittura privi di sintomi. 299 i pazienti in isolamento a casa perché non necessitano di cure ospedaliere, 32 quelli ricoverati in terapia intensiva (6 in più rispetto a ieri). Purtroppo, sono saliti a 30 i decessi (8 più di ieri), ma aumenta contemporaneamente anche il numero delle persone ‘clinicamente guarite’, cioè pazienti che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, diventano asintomatici: ieri erano 6, oggi sono 10.

In dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si riferiscono sempre non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 378 Piacenza (59 in più rispetto a ieri), 150 Parma (35 in più), 68 Rimini (35 in più), 45 Modena (4 in più), 31 Reggio Emilia (11 in più), 19 Bologna (7 in più, di cui 4 nuovi casi nel circondario imolese, dopo quello di ieri), 4 Forlì-Cesena (2 in più), 3 Ravenna (1 in più rispetto a ieri). Continua a non avere casi positivi la provincia di Ferrara. Rispetto a ieri, si sono purtroppo verificati 8 nuovi decessi: 3 residenti nella provincia di Parma, di cui una donna di 92 anni e due uomini rispettivamente di 89 e 73 anni; 4 in quella di Piacenza, di cui 3 donne di 81, 85 e 87 anni e 1 uomo di 76; un deceduto, un uomo di 68 anni, è della provincia di Bologna. Per 6 dei nuovi decessi sono ancora in corso gli approfondimenti per verificare se, come in tutti i casi precedenti, si trattasse di pazienti con patologie pregresse. Complessivamente salgono dunque a 30 le persone decedute in regione, 6 delle quali di provenienza lombarda.

In Lombardia 2251 contagiati e 98 morti: 25 vittime in 24 ore

“Ad oggi in Lombardia ci sono 2.251 casi positivi” di Coronavirus, “1169 ricoverati, in terapia intensiva 244, in isolamento domiciliare 364. Fortunatamente crescono anche i dimessi e guariti 376 (126 in più in un solo giorno)”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, parlando dell’emergenza Coronavirus nel corso della consueta conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza Coronavirus. “Fortunatamente crescono i dimessi, i guariti che sono 376, in un solo giorno 126 in più, questa è una notizia molto bella. Lo ha detto l’assessore lombardo Giulio Gallera nella conferenza stampa in Regione. “I decessi sono arrivati a 98. C’e’ un incremento di 25 casi tra ieri e oggi. I dati sono formali raccolti dalle aziende sanitarie e trasmessi alla nostra centrale. Si tratta per molti di questi casi di persone anziane. In gran parte si tratta di casi che riguardano l’area del lodigiano o della bergamasca”, ha aggiunto Gallera. “A oggi abbiamo 11mila persone in isolamento volontario”.

“La piu’ grande crescita di positivi (114 casi in piu’ rispetto a ieri) e’ nella provincia di Bergamo ma fortemente concentrata nel nord est. Le notizie che arrivano in via informale dall’Iss ci dicono che c’e’ un orientamento da parte loro a chiedere misure importanti ma non abbiamo posizione ufficiale del governo”, conclude Gallera.

In Veneto 407 casi e 7 decessi

Sono 407 i casi di coronavirus in Veneto, 21 in piu’ rispetto a ieri sera. In tutto sono 116 i ricoverati in ospedale (piu’ 15) e di questi 25 sono in terapia intensiva (piu’ 2). I decessi per Covid-19 in regione sono sempre sette. Lo ha reso noto la Regione del Veneto, precisando che sono 96 i casi positivi a Treviso, 90 a Vo’ Euganeo, 69 a Padova, 66 a Venezia, 27 a Verona, 19 a Vicenza, 14 a Limena, 8 a Mirano, 4 a Belluno e 4 Rovigo. Due sono i casi di positivita’ collegati alla Lombardia (anche se residenti in Veneto); mentre per 8 casi e’ in corso “l’assegnazione epidemiologica”.

Il contagio si estende anche nell’hinterland milanese

Si estende anche nell’hinterland milanese il coronavirus. Nelle ultime ore sono stati accertati nove casi di positività al test del Covid-19 tra Abbiatense, Magentino e Alto milanese. In particolare, i contagiati confermati dalle autorità comunali sono uno a Santo Stefano Ticino, uno a Castano Primo, uno a Magenta, uno a Dairago, due a Rescaldina (di cui un medico e un suo parente) e tre ad Abbiategrasso. Il sindaco di Abbiategrasso Cesare Nai rassicura la popolazione e invita “ad attenersi scrupolosamente a quanto indicato dalle disposizioni ministeriali. Le autorità sanitarie hanno informato l’amministrazione comunale che tre cittadini residenti in città sono risultati positivi al Coronavirus – spiega in un comunicato -. Ho ritenuto opportuno condividere subito questa notizia per evitare che queste informazioni venissero diffuse attraverso canali non ufficiali”. I due abbiatensi sono ricoverati all’ospedale ‘Giovanni Paolo II’ di Legnano, nel reparto malattie infettive. “Le loro condizioni sono stabili e non destano preoccupazione – dice il primo cittadino -. Per quanto riguarda il terzo concittadino, si attendono ulteriori notizie a riguardo. In ogni caso, auguro a tutti loro una rapida e completa guarigione”.

Anche il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello, rassicura la cittadinanza: “Le autorità sanitarie e competenti hanno prontamente individuato e isolato un caso di paziente positivo nel nostro territorio comunale. Il protocollo dei controlli previsti è stato messo in atto con precisione e prontezza da parte di Ats ed è stato attuato il contenimento disposto dall’Ordinanza Ministeriale/Regionale. Nell’assoluto rispetto della persona coinvolta, che attualmente è ricoverata presso una struttura ospedaliera e a cui auguro ogni bene e una pronta guarigione, evidenzio che il controllo sulla dinamica degli eventi è costante, così come il monitoraggio della situazione è totale. Ats (azienda territoriale sanitaria) – aggiunge Pignatiello – conferma che sul nostro territorio non esiste un focolaio e pertanto non è richiesta l’attivazione di un’ulteriore misura preventiva oltre a quelle già attivate con tempestività da ministero della Salute e Regione Lombardia, in ottemperanza alle ordinanze ministeriali e regionali e ai recenti Dpcm”.

In Campania salgono a 45 i casi positivi

La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 58 tamponi. Sette di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanita’. Al momento sono complessivamente 45 i casi risultati positivi.

In Lazio 44 casi positivi

“Sono 44 i casi positivi a Covid-19 nella Regione Lazio, oltre i 3 guariti. Di questi, 14 sono in isolamento domiciliare, 20 sono ricoverati non in terapia intensiva e 7 sono ricoverati in terapia intensiva. Cinque pazienti sono stati dimessi dallo Spallanzani”. E’ l’aggiornamento sui casi della Regione Lazio pubblicato sui social dell’assessorato alla Sanità.

23 casi positivi in Friuli Venezia Giulia

Salgono a 23 i casi di Coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Il nuovo caso riguarda una persona residente nell’area udinese e posta in isolamento domiciliare, che non versa in condizioni di salute preoccupanti. Lo rende noto la Regione attraverso il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, dalla centrale operativa della Protezione civile Fvg di Palmanova.

In Abruzzo 96 test eseguiti e 8 in corso

“Sono 96 i test per il Covid 19 eseguiti dal laboratorio di riferimento regionale di Pescara dall’inizio dell’emergenza a oggi. Di questi 77 sono risultati negativi, mentre altri 8 sono attualmente in corso. Il numero dei pazienti risultati positivi al contagio resta fermo a 8, di cui 6 già confermati dal risultato delle controanalisi dell’Istituto Superiore di Sanità. Sono tutti ricoverati non in terapia intensiva”. Lo comunica, in una nota, il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo. “La differenza tra il numero totale e quello degli esiti – si legge – è legato al fatto che alcuni test sono stati eseguiti più volte sullo stesso paziente. Complessivamente, infatti, i pazienti sottoposti a test nella nostra regione sono stati 89: 14 nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 9 nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 52 nella Asl di Pescara e 14 nella Asl di Teramo”.

58 tamponi in Campania, sette nuovi casi positivi Napoli, 05 mar – (Nova) – “La task force della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 58 tamponi. Sette di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto superiore di sanita'”. Lo ha comunicato sui social il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

A Catanzaro altri 4 tamponi, due negativi

“Le condizioni del paziente risultato positivo al test Coronavirus, effettuato nel nostro ospedale, sono stabili”. A dirlo all’ANSA il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, Nicola Maurizio Salvatore Pelle, che ha spiegato come “per l’uomo di 67 anni che si trova ricoverato nel reparto di Malattie infettive si stia ancora aspettando il risultato del secondo tampone dall’Istituto superiore di Sanita'”. Pelle ha parlato di altri casi sospetti a Catanzaro per i quali e’ stato necessario effettuare un tampone: “In tutto quattro. Per due abbiamo gia’ ottenuto il risultato che e’ negativo, per gli altri siamo in attesa di risposta”. Il direttore ha anche confermato che il paziente arrivato al pronto soccorso dell’ospedale “ha dichiarato di essere stato solo a Canazei (Trento), quindi non in zona Rossa, per questo si sta verificando se chi e’ entrato in contatto con lui tra il personale sanitario, lo ha fatto senza le protezioni necessarie, cosi’ da prendere misure adeguate come l’isolamento. Una organizzazione interna che serve a garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti”. Per i familiari e i contatti che il paziente puo’ aver avuto fuori dall’ospedale, Pelle ha sottolineato come “facolta’ dell’Azienda sia solo quella di comunicare tutto al Dipartimento di prevenzione dell’Asp” perche’ “possiamo solo agire all’interno delle mura ospedaliere”. Ieri sera, secondo quanto riferito dal direttore sanitario “un medico del Dipartimento, e’ venuto immediatamente e ha cercato di capire il percorso che aveva fatto il paziente, quali erano stati i contatti che aveva avuto e la stessa Asp avrebbe contattato gli interessati”.

Snami, 17 medici di famiglia del Pesarese in isolamento

“Nella sola provincia di Pesaro Urbino abbiamo 17 medici di famiglia in isolamento perche’ venuti a contatto con pazienti positivi al Coronavirus. Di questi, due colleghi sono risultati positivi e uno di loro, a quanto mi risulta, e’ in in gravi condizioni”. A dirlo all’ANSA e il dott. Fabrizio Valeri, segretario regionale dello Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), che racconta della battaglia sostenuta dai medici di base, spesso in prima linea nel rapporto con i pazienti. “Finora siamo riusciti a garantire l’assistenza – spiega -, grazie agli studi associati o alle coperture tra colleghi. In caso di necessita’ assumiamo noi i nostri sostituti, anticipando i loro compensi con il supporto dell’Enpam (Ente Nazionale previdenza assistenza medica). Certo, se il numero dei positivi continua ad aumentare, potremmo trovarci in difficolta’. Io ho 1.600 pazienti e tre studi singoli”. Tra i problemi, quello delle protezioni: “in caso di necessita’ dobbiamo andare a prendere un kit presso la Potes. per fortuna che un cliente mi ha appena regalato 10 mascherine FFp3…”.

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