Coronavirus, l’epidemiologo Lopalco: “Il trend generale conferma un rallentamento dell’aumento”

"Il trend generale si conferma un rallentamento dell'aumento, cioè la curva dell'epidemia continua ad aumentare ma meno velocemente di prima e questo è un dato positivo"
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“I bollettini giornalieri soffrono di quelli che definiamo artefatti del sistema di sorveglianza, per qualche giorni casi riportati in meno, poi un giorno rimbalzo dei casi accumulati in precedenza, è normale. Il trend generale si conferma un rallentamento dell’aumento, cioè la curva dell’epidemia continua ad aumentare ma meno velocemente di prima e questo è un dato positivo”. Lo sottolinea l’epidemiolgo Pierluigi Lopalco, dell’università di Pisa e consulente della Regione Puglia per l’emergenza coronavirus, su Sky Tg24 commentando i dati diffusi oggi nella consueta conferenza stampa della Protezione civile.

Per esempio, prosegue l’esperto, “per i dati della provincia di Milano dobbiamo capire se l’aumento di oggi è dato dal cumulo di casi comunicati oggi, ma che si riferiscono alle giornate precedenti“. L’altro aspetto da considerare per la situazione italiana, secondo Lopalco, è che “questi dati sono la sommatoria di tante epidemie locali, che si sviluppano in modi diversi e con velocità diverse, perché sono partite in tempi diversi e hanno un livello di maturità differente. Questo comporta in Italia tanti picchi diversi”.

“Dobbiamo osservare la curva epidemica – sottolinea – perché solo dopo diversi giorni di diminuzione dei casi potremo dire che il picco è stato superato e possiamo andare verso una curva di decrescita dell’epidemia. Potremo rilassarci solo nel momento in cui tutte le epidemie italiane si saranno allineate, cioè quando osserveremo un rallentamento e poi una diminuzione costante ogni giorno: allora potremo dire che ci stiamo avviando verso la conclusione dell’ondata epidemica. Dobbiamo avere pazienza, saranno i dati a darci le direttive per le iniziative da intraprendere per la via uscita da questa epidemia. Sarei un cialtrone se dessi una data, aspettiamo ancora qualche settimana e poi potremo fare i conti con un rallentamento dei casi, ma attenzione e rigore devono essere massimi per far rallentare, tutti insieme, la corsa di questo virus”.

“Che i decreti abbiamo avuto un effetto, sono sicuro già da ora. Lo vedo nella mia regione ma anche in altre regioni che in qualche maniera sono simili alla nostra, per esempio la Toscana. Anche se ha più casi della Puglia, a parità di popolazione, il rallentamento della crescita è evidente. Senza la chiusura non avremmo mai avuto il rallentamento della crescita“, aggiunge. “In ogni regione avremmo avuto una ‘Lombardia'”.

Parlando della Puglia, oggi 89 casi di appena una unità superiore al dato di ieri ma con un aumento del numero di test (968 oggi contro gli 878 di ieri), Lopalco aggiunge: “Il numero di nuovi casi in Puglia si è stabilizzato. Abbiamo allargato un po’ la rete dei laboratori. Siccome alcuni di questi focolai erano avvenuti in ambiente ospedaliero dove ci sono persone ad alto rischio, in quel tipo di ambiente facciamo il test anche agli asintomatici. Per riammettere un sanitario in servizio – continua Lopalco – noi facciamo il test. Deve essere negativo per essere riammesso. Ecco perché facciamo più test. Il numero di positivi è rimasto stabile, credo che sia abbastanza realistico questo numero”.  In Puglia oggi è aumentato il numero di morti, 17 contro i 4 di ieri. Lopalco sottolinea che ”quel numero si riferisce a ricoveri avvenuti, per esempio, 8 giorni fa. I decessi aumentano in ritardo rispetto all’incremento della curva epidemica. E’ probabile che magari anche nei prossimi giorni avremo qualche decesso in più però poi dovrebbe stabilizzarsi come si è stabilizzato il numero dei nuovi casi“.

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