Coronavirus, l’irruzione di aria polare una speranza contro l’epidemia: “Il freddo potrebbe demolire il virus”

Ernani: "L'arrivo sull’Italia di una marcata irruzione di aria polare molto fredda potrebbe dare un piccolo contributo per frenare una ulteriore espansione del coronavirus"
MeteoWeb

Oltre alla misure messe in campo dalle nostre Istituzioni per contrastare, debellare la diffusione del SARS-CoV-2, “forse, ribadiamo forse, anche il probabile arrivo sull’Italia di una marcata irruzione di aria polare molto fredda e accompagnata da forti venti secchi dai quadranti settentrionali, potrebbe dare (in basa alla nostra ipotesi già espressa in un precedente scritto) un piccolo contributo per frenare una ulteriore espansione del coronavirus“: lo afferma, in una nota, il meteorologo Col. Paolo Ernani. Pertanto, prosegue l’esperto, “se le mappe meteo previste per i prossimi giorni dal Centro Europeo di Reading, troveranno poi conferma, a partire dal 22 marzo circa e sino al 25/26 la nostra penisola (specie la parte orientale) verrà investita, come già detto, da un esteso e intenso nucleo freddo e ventoso (di tipo invernale), che provocherà un forte calo delle temperature (con possibili gelate notturne specie al nord) e nevicate sull’arco alpino e sulle zone interne dell’appennino tosco-emiliano sino a quello laziale. Siamo convinti che la demolizione dell’alta pressione (che da giorni staziona sul nostro paese) da parte di questa prevista significativa ondata di freddo possa avere la forza di demolire questo maledetto Covid19.

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