Coronavirus: “È una battaglia a singhiozzo contro l’infezione. Non è possibile fare previsioni sul picco in Italia”

Coronavirus: "E' una battaglia a singhiozzo. Non è possibile fare previsioni sul picco, l'infezione è diffusa a macchia di leopardo"
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Picco? Difficile parlarne se consideriamo tutto il Paese, ci sono zone che non sono ancora state toccate. In Lombardia c’è stata un’incidenza massima nel bresciano e nel bergamasco, e sembra per ora superato il peggio nel lodigiano. È una battaglia a singhiozzo contro l’infezione. Non è possibile fare previsioni sul picco, l’infezione è diffusa a macchia di leopardo“: lo ha affermato Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell’ISS a Circo Massimo su Radio Capital.
Sulla chiusura dei confini arriviamo tardi. Non sono mai stato contrario alla chiusura, ma arrivarci quando il virus è già così diffuso mi sembra inutile“. “I provvedimenti presi in Italia sono stati molto coraggiosi, anche perché l’Italia è stata la prima a prenderli. Poi l’Europa è andata in ordine sparso, e molti paesi sono arrivati in ritardo.”

Sulla fuga degli italiani dal Nord verso il Centro Sud le conseguenze per la diffusione del contagio, Rezza chiarisce che “se c’è stata, dobbiamo aspettarci un incremento dei casi in questa settimana, ma se hanno preso le dovute precauzioni potrebbe non esserci“.

Sulla possibilità di fare tamponi a tappeto alla popolazione “c’è un problema di fattibilità: ci sono regioni che sono molto indietro, alcune non riescono a fare i tamponi neanche ai sintomatici“. “I provvedimenti presi in Italia sono stati molto coraggiosi, anche perché l’Italia è stata la prima a prenderli. Poi l’Europa è andata in ordine sparso, e molti paesi sono arrivati in ritardo“, ha aggiunto Rezza.

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