Il Gruppo San Donato in prima linea anche in Emilia Romagna per l’emergenza Coronavirus

Il Gruppo San Donato, primo gruppo della sanità privata italiana, contestualmente all'impegno in Lombardia, scende in campo anche in Emilia Romagna a supporto della gestione dell’emergenza Covid-19
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Il Gruppo San Donato, primo gruppo della sanità privata italiana, contestualmente all’impegno in Lombardia, scende in campo anche in Emilia Romagna a supporto della gestione dell’emergenza Covid-19, mettendo i propri ospedali locali, la Casa di Cura Villa Erbosa e la Casa di Cura Villa Chiara, a completa disposizione del sistema sanitario regionale.

Villa Erbosa, l’ospedale privato accreditato più grande dell’Emilia Romagna, sarà interamente dedicato ad accogliere pazienti affetti da Covid 19 ed ha iniziato a mettere a disposizione i 6 posti letto presenti di Terapia intensiva e sta allestendo 4 ulteriori posti letto intensivi nelle sale operatorie. Sono già stati inoltre allestiti i primi 22 posti letto dedicati alla degenza dei pazienti positivi al Coronavirus. Numeri che verranno via via aumentati secondo le necessità di ricovero che si renderanno necessarie.

“Così come accaduto in Lombardia, dove il Gruppo San Donato si è attivato fin dall’inizio dell’emergenza, anche in Emilia Romagna, in accordo con l’AUSL di Bologna, daremo tutto il nostro contributo, grazie all’impegno e alla competenza dei nostri medici, infermieri e di tutto il personale coinvolto in questa battaglia. In particolare, Villa Erbosa sarà impegnata in prima linea e completamente sul fronte Covid-19, per curare un numero purtroppo sempre crescente di pazienti positivi anche in questa regione” dichiara l’ingegner Marco Centenari, amministratore delegato di Villa Erbosa e Villa Chiara.

L’attività clinica all’interno di Villa Erbosa si è fermata per fornire spazi e personale all’emergenza sanitaria, mentre le attività dei reparti internistici e di lungodegenza sono state trasferite a Villa Chiara, dove allo stesso modo è stata interrotta l’attività chirurgica e dove si sta valutando la predisposizione di ulteriori posti letto intensivi negli spazi delle sale operatorie.

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