La scuola al tempo del Coronavirus continua nelle classi “taggate” A58-TEEM

Coronavirus: neppure l’allerta sanitaria sta impedendo di apprendere ai 750 nativi digitali iscritti agli istituti «taggati» A58-TEEM
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La scuola al tempo del Coronavirus continua grazie alle lezioni a distanza assicurate dalla Secondaria, dalla Primaria e dalla Materna, costruite a Melzo con i fondi erogati da Tangenziale Esterna SpA, che il Ministero dell’Istruzione s’è premurato di reinserire tra le eccellenze della didattica on-line portate a esempio dal Sito istituzionale.

Il riconoscimento appena tributato agli istituti è riconducibile alla positiva impressione circa la preparazione dei docenti e la qualità della dotazione informatica che la titolare del Dicastero Lucia Azzolina ricavò, il 2 marzo scorso, durante il collegamento, attraverso Skype, con gli allievi e gli insegnanti dell’Elementare e Media «Ungaretti». Quella telefonata, avvenuta quando il fermo dell’attività imposto dall’emergenza Covid-19 era ancora recente, ripresa in diretta dalle reti televisive nazionali e ricordata dal ministro in un’intervista trasmessa da «Porta a Porta» il 3 marzo, è diventata, del resto, un sorta di manifesto della didattica on-line fruibile dagli studenti di tutt’Italia.

La circostanza che neppure l’allerta sanitaria stia impedendo di apprendere ai 750 nativi digitali iscritti agli istituti «taggati» A58-TEEM induce, insomma, ad affermare che l’Amministrazione di Melzo meglio non avrebbe potuto proprio investire gli 8,2 milioni di euro finanziati dalla Concessionaria nell’ambito delle compensazioni per il territorio.

L’Omnicomprensivo «Ungaretti», inaugurato l’8 settembre 2018 dall’allora ministro dell’Istruzione Franco Bussetti e considerato dall’allora presidente dell’ANAC Raffaele Cantone un riferimento per la trasparenza degli appalti, era ritenuto, comunque, una scuola-pilota già prima che lo scenario da fanta-horror dell’epidemia diventasse realtà.

Secondaria e Primaria dell’istituto, progettato dal Politecnico di Milano a forma di astronave, realizzato ex novo nell’area dell’ex Stadio Vistarini e frequentato da 600 ragazzi, risultavano predisposte, del resto, all’adozione di moduli di insegnamento delineati dalla Apple e introdotti, gradualmente, dalla preside Stefania Strignano.

L’impegno profuso nella costruzione dell’«Ungaretti» ha contributo, comunque, a plasmare un polo educativo caratterizzato non solo dai computer ma anche dai banchi ergonomici che spezzano il consueto schema della lezione frontale, dalle lavagne interattive e dai sensori per la rilevazione di temperatura, umidità e anidride carbonica.

Il Dicastero retto dall’Azzolina considera, invece, all’avanguardia nell’uso dei tablet da parte dei 150 piccoli iscritti la Materna «Umberto I», ubicata nel medesimo edificio dell’800 in cui si formarono molte generazioni di melzesi e riaperta il 12 settembre 2018 alla fine della riqualificazione garantita dalle risorse offerte da Tangenziale Esterna SpA.

L’Asilo era già finito, in ogni caso, sotto i riflettori nell’ottobre 2019 allorché il Gestore Servizi Energetici ufficializzò, tramite l’apposizione di una targa, l’assegnazione di 500.000 euro al Comune per aver trasformato uno stabile storico degradato in una Scuola per l’Infanzia a consumo così vicino allo zero da meritare il massimo contributo previsto.

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