Tumori: sempre più giovani vivi a 5 anni dalla diagnosi

Negli ultimi decenni, il trattamento del tumore negli adolescenti e nei giovani adulti si è evoluto in modo significativo
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Negli ultimi decenni le cure e i trattamenti del tumore negli adolescenti e nei giovani adulti si sono sviluppate, portando a costanti miglioramenti nei tassi di sopravvivenza. Per alcuni tipi di cancro, tuttavia, sono stati registrati ancora pochi miglioramenti. Lo rivela un nuovo studio pubblicato sul Journal of National Cancer Institute.

I ricercatori hanno osservato che, tra circa 300.000 giovani adulti statunitensi di età compresa tra 15 e 39 anni che avevano avuto un tumore, la mortalità 5 anni dopo la diagnosi è diminuita dall’8,3% tra quelli diagnosticati nel 1975-1984 al 5,4% tra quelli diagnosticati nel 2005-2011.

Alcuni dei più evidenti miglioramenti sono stati osservati per le neoplasie ematologiche e i tumori del sistema nervoso centrale, che sono predominanti tra i bambini. In particolare, il tasso di mortalità tra i giovani sopravvissuti alla leucemia è sceso da oltre il 25% a meno del 5% tra i pazienti trattati all’inizio degli anni ’80 e quelli trattati più di recente. Ampie anche le riduzioni della mortalità per i sopravvissuti ai linfomi e ai tumori del sistema nervoso centrale, tra i più letali.

“I miglioramenti globali possono nascondano il fatto che esistono specifici tipi di cancro che non hanno avuto progressi equivalenti e su cui dobbiamo fare di più”, ha affermato uno degli autori, Hazel Nichols, dell’University of North Carolina. Tra questi il tumore del colon-retto, i sarcomi, la cervice uterina e la vescica, per i quali nel tempo si e’ registrato solo un lieve miglioramento della mortalità.

 

 

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