Astronomi e appassionati avevano riposto molte speranze nella cometa ATLAS mentre viaggia per il sistema solare. ATLAS, scoperta solo a dicembre 2019, aveva sorpreso la comunità scientifica perché si sta dirigendo direttamente verso il sole e aveva tutte le premesse per creare un meraviglioso spettacolo nel cielo. Ma da qualche settimana, gli astronomi hanno osservato che la cometa si sta disintegrando durante il suo viaggio. Si sperava che la cometa ghiacciata resistesse fino ad essere abbastanza vicina al sole da essere visibile nel cielo notturno con la stessa luminosità di Venere, tuttavia le recenti osservazioni svelano che ha iniziato a frammentarsi.
Gli astronomi hanno creduto che si stesse disintegrando quando la sua luminosità ha iniziato a calare, il che ha suggerito che non fosse così grande quanto ritenuto. Ora, i fotografi astronomici Jose De Queiroz e Michael Deyerler del Mirasteilas Observatory, in Svizzera, hanno scattato un’eccezionale immagine che mostra due frammenti della cometa in viaggio verso il sole (vedi foto della gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo). Gli esperti hanno iniziato a seguire ATLAS da inizio aprile e le loro immagini mostrano l’inizio della frammentazione l’1 aprile, seguita da un incremento l’11, il 14 e il 15 aprile. Ma sono tanti gli esperti o i semplici appassionati che stanno documentando con le loro foto l’evoluzione di ATLAS.
Gli astronomi ora credono che la cometa stia esaurendo il suo gas e che si disintegrerà completamente nel nulla. Il sito Space Weather riporta: “Il nucleo che si sta disintegrando sembra stia esaurendo le sue riserve di gas e polvere molto rapidamente e, in effetti ,la cometa potrebbe non sopravvivere molto a lungo”.
Per una cometa che va, un’altra che viene. È stata recentemente scoperta, infatti, SWAN, cometa diretta verso l’orbita della Terra e i pianeti Mercurio e Venere. Come ATLAS, dovrebbe arrivare all’orbita di Mercurio alla fine di maggio. La cometa è stata scoperta da Michael Mattiazzo di Swan Hill (Australia) quando stava analizzando i dati dello strumento SWAN del Solar and Heliospheric Observatory, da cui prende il nome.