Coronavirus, l’appello degli scienziati: “Non si può tenere bloccato il Paese ancora per mesi”

Coronavirus, accademici: "Non si può immaginare di tenere bloccato il Paese ancora per mesi, le conseguenze rischierebbero di produrre danni irreversibili"
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La situazione sanitaria ed epidemiologica indotta dalla diffusione del virus Covid-19 è drammatica. Bene ha fatto il Governo a disporre misure di contenimento che stanno iniziando a produrre qualche risultato incoraggiante, le attuali misure non solo sono importanti, ma vanno fatte rispettare con particolare rigore. È evidente tuttavia che non si può immaginare di tenere bloccato il Paese ancora per mesi perché le conseguenze sociali ed economiche rischierebbero di produrre danni irreversibili, probabilmente più gravi di quelli prodotti dal virus stesso“: è questo l’appello di 150 accademici e scienziati pubblicato sul Sole 24 Ore.
Occorre iniziare ad elaborare rapidamente una Fase 2 che, consenta di tutelare al meglio la salute dei cittadini e nel contempo rimettere in moto l’Italia, evitando tuttavia il riaccendersi virulento della pandemia. L’esperienza della Corea del Sud, che sta utilizzando l’intelligenza artificiale, replicata in vario modo anche in Giappone, Taiwan, Singapore, e ora oggetto di attenzione da parte di diversi Paesi europei quali Francia, Germania, Polonia, può indicare una strada particolarmente utile“.
Si è infatti riusciti a contenere la diffusione del virus senza bloccare l’intero sistema. La Corea del Sud, in particolare, da seconda nazione al mondo con più contagi, ha ora poco più di un decimo di quelli accertati in Italia. La diffusione del virus e’ tenuta sotto controllo con un grande numero di test mirati, isolamento dei soggetti positivi e loro tracciamento attraverso la geolocalizzazione. Il contenimento attivo della progressione del contagio ha evitato la saturazione degli ospedali, limitando la mortalità dei contagiati, con misure solo localizzate di quarantena generalizzata. Riteniamo che si possano ottenere risultati comparabili in Italia ampliando e potenziando la sorveglianza attiva, avviata con particolare efficacia in Veneto“. “Occorrono pertanto tamponi e test sierologici generalizzati (che sono la risposta più rapida e sono fattibili anche nei laboratori privati) per quelle categorie professionali che operano a contatto con i pazienti o che hanno più contatti con il pubblico, lo stesso di casi per tutti coloro che manifestano sintomi. Da questi poi, con allargamento a raggio, occorre coinvolgere tutte le persone incontrate negli ultimi giorni. Le App di tracciamento sono sotto questo profilo decisive, è dunque necessario l’avvio di una politica di geolocalizzazione che deroghi temporaneamente alle norme sulla privacy, con un termine certo e nel rispetto dei diritti costituzionali. Più in generale, il ricorso all’intelligenza artificiale e’ strategico per un efficace e risolutivo contrasto dell’epidemia“.

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