Il premier britannico, Boris Johnson, ha lasciato l’ospedale dopo una settimana di ricovero per il coronavirus, di cui quattro giorni in terapia intensiva. “Continuera’ la sua convalescenza a casa e non tornera’ immediatamente al lavoro”, ha fatto sapere Downing Street. “E’ difficile trovare le parole per esprimere il debito che provo nei confronti del Sistema sanitario nazionale (Nhs) per avermi salvato la vita“, ha dichiarato Johnson in un video pubblicato su Twitter (in fondo all’articolo). Lodando il fatto che il popolo britannico, accettando le misure di confinamento, ha formato “uno scudo umano” intorno all’amato Nhs, il premier britannico ha detto di aver visto in prima persona durante il suo ricovero la pressione in cui si stanno lavorando medici ed infermieri britannici. “Grazie alla loro devozione, senso del dovere ed amore che il nostro sistema sanitario è imbattibile“, ha aggiunto ringraziando per nome tutti i componenti dello staff medico che lo ha seguito, comprese due infermieri, della Nuova Zelanda e del Portogallo, che sono stati per 48 al capo del suo letto “quando le cose potevano andare in entrambe le direzioni”.
Johnson ha ringraziato i cittadini britannici “per gli sforzi e i sacrifici che avete fatto e che state facendo“. Gli sforzi “saranno ricompensati“, ha detto il premier. “Vale la pena l’impegno di milioni di persone in questo Paese che restano a casa. Insieme supereremo questa sfida, poiche’ abbiamo superato cosi’ tante sfide in passato“, ha aggiunto. “Anche se piangiamo ogni giorno i cari che ci vengono portati via in tali numeri – ha concluso riferendosi alle vittime del Covid 19 – e sebbene la lotta non sia assolutamente finita, ora noi stiamo facendo progressi in questa incredibile battaglia nazionale contro il coronavirus“.
Il 55enne capo di governo era stato ricoverato domenica scorsa al St. Thomas’ Hospital di Westminster, a Londra, dopo essere risultato positivo, il 27 marzo, al Covid-19. “Il primo ministro ha lasciato l’ospedale per continuare la sua cura a Chequers“, la sua residenza nel nord-ovest di Londra, ha spiegato un portavoce in una nota. “Su consiglio del suo team medico, non riprendera’ immediatamente a lavorare. Tutti i suoi pensieri sono con le persone colpite dalla malattia“, ha aggiunto il portavoce di Downing Street. La fidanzata di Johnson, la 32enne Carrie Symonds che e’ in dolce attesa, ha confessato “che sono stati momenti molto bui”.
Il Paese, nel frattempo, continua a fare i conti con la pandemia che ha gia’ causato 10.612 morti e 84.279 contagiati. Nelle ultime 24 ore, i deceduti sono stati 737. Sir Jeremy Farrar, direttore del Wellcome Trust e consulente del governo britannico per le emergenze sanitarie, e’ convinto che la Gran Bretagna sara’ “probabilmente uno dei paesi piu’ colpiti, se non il piu’ colpito, in Europa“. Ha inoltre affermato che una seconda o terza ondata di coronavirus e’ “probabilmente inevitabile” e che un vaccino e’ l’unica via d’uscita. Potrebbe essere disponibile entro l’autunno ma “ci vorranno mesi per accelerare la produzione per arrivare alla scala necessaria per vaccinare molti milioni di persone”.