Il lockdown resta, “una scelta difficile ma necessaria”, eppure qualche attività riparte dalla stretta del Covid19, circa una decina stando alla bozza del DPCM circolata in queste ore. Librerie e cartolerie, come noto, negozi con articoli per bambini ma non solo. Riprende l’uso delle aree forestali, per la produzione della legna, la fabbricazione dei pc, la silvicoltura, che si accompagna alla ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e a quella di utensileria manuale. Riprende la produzione del sughero, ma anche gli articoli in paglia e i materiali da intreccio, le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e manutenzione del paesaggio. Via libera anche alle opere idrauliche. Autorizzate anche le attività degli organismi internazionali, come l’Onu e le sue agenzie, prosegue anche le attività di call center, ma, a differenza del precedente DPCM in scadenza lunedì prossimo, viene precisato nel testo del decreto che vengono consentite “in entrate (Inbound)” e comunque “nei limiti in cui siano espletate in relazione alle attività di cui agli allegati al presente decreto“.
Ecco nello specifico tutte le attività ora chiuse che potranno riaprire a partire dalla prossima settimana:
Si va dalla coltivazione agricola all’allevamento, dalla pesca alla silvicultura fino all’attività estrattiva e a tutta la filiera dell’energia, dell’industria farmaceutica ed alimentare. Non chiudono le fabbriche di articoli tessili tecnici ed industriali e di camici, divise e altri indumenti da lavoro. Aperta l’industria del legno e del sughero (esclusi i mobili), la fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio, di carta, la stampa e riproduzione di supporti registrati. Può ontinuare a lavorare il settore chimico, quello legato alla fabbricazione di materie plastiche, vetro, di radiatori in metallo per caldaie per il riscaldamento, di utensileria e parti di macchine utensili. Rimane aperto il settore degli imballaggi, quello dei componenti elettronici, computer, apparecchiature elettromedicali, fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità.
Nell’elenco anche la fabbricazione di batterie di pile e di accumulatori elettrici, di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l’imballaggio, di macchine per l’industria della carta e del cartone, di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma. Non chiude la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, la raccolta, trattamento e fornitura di acqua, la gestione delle reti fognarie, l’attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali e quella di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti. Nell’elenco anche l’ingegneria civile, l’installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni, la manutenzione e riparazione di autoveicoli, il commercio di parti e accessori di autoveicoli e motoveicoli, il commercio all’ingrosso di materie prime agricole e animali vivi, il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco, il commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici, il commercio all’ingrosso di carta, cartone e articoli di cartoleria, il commercio all’ingrosso di libri riviste e giornali, il commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori. E poi, il commercio all’ingrosso di strumenti e attrezzature ad uso scientifico, il commercio all’ingrosso di articoli antincendio e infortunistici, il commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento, il commercio all’ingrosso di fertilizzanti e di altri prodotti chimici per l’agricoltura, il trasporto terrestre e trasporto mediante condotte, il trasporto marittimo e per vie d’acqua, il trasporto aereo, il magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, i servizi postali e attività di corriere, alberghi e strutture simili.
All’articolo 4 del DPCM vengono poi riportate le misure igienico-sanitarie, tra queste l’invito ad “evitare abbracci e strette di mano“, “evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri”, “pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol”. All’articolo 5, infine, le misure per gli esercizi commerciali, dal “distanziamento interpersonale” all’uso di guanti ‘usa e getta’ nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande. Dunque, guanti monouso per fare la spesa, gel per disinfettare le mani disponibili accanto alle casse, anche vicino ai sistemi di pagamento, mascherine per i lavoratori. E orari più lunghi per evitare code (e quindi rischio assembramenti). Tra le indicazioni anche pulizie almeno due volte al giorno. E poi ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e dove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite.
Ecco, nello specifico, le misure raccomandate agli esercizi commerciali dal DPCM firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Gli esercenti dovranno assicurare:
1. Mantenimento in tutte le attività e le loro fasi del distanziamento interpersonale.
2. Garanzia di pulizia e igiene ambientale con frequenza almeno due volte giorno ed in funzione dell’orario di apertura.
3. Garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria.
4. Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, detti sistemi devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento.
5. Utilizzo di mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale.
6. Uso dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto di alimenti e bevande.
7. Accessi regolamentati e scaglionati secondo le seguenti modalità:
- a) attraverso ampliamenti delle fasce orarie;
- b) per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori;
- c) per locali di dimensioni superiori a quelle di cui alla lettera b), l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.
8. Informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.