Coronavirus, scoppia il caso Calabria: la Santelli contestata per la fine del lockdown, ma anche oggi solo 6 nuovi casi

La Calabria ha posto fine al lockdown per coronvirus da oggi, 30 aprile: nonostante le contestazioni ancora oggi il numero di casi è molto basso
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Mentre l’Italia attende il 4 maggio per l’inizio della fase 2 dell’emergenza coronavirus, c’è chi ha anticipato i tempi. La Calabria ha infatti posto fine al lockdown da oggi, 30 aprile. Il presidente della Regione, Jole Santelli, mediante apposita ordinanza, ha infatti disposto la riapertura di bar, ristoranti e pizzerie all’aperto, così come la possibilità di spostamento per svolgere attività fisica o agricola.

La Calabria è stata così di fatto la prima regione a terminare il lockdown, con un’ipotesi avvalorata dai numeri: la regione, tra le più popolose, conta pochissimi casi se paragonati al resto della penisola, tutti di importazione, e quotidianamente i numeri risultano confortanti.

Il caso è diventato di rilevanza nazionale. L’iniziativa della presidente della Regione ha sollevato le polemiche dei comuni, ma Silvio Berlusconi si schiera con la sua governatrice. Così come ha condiviso la scelta di chiudere la Calabria subito, appena scoppiata l’emergenza Covid-19, il Cav, raccontano fonti azzurre, condivide anche questa decisione della Santelli di riaprire prima. Il leader azzurro, riferiscono le stesse fonti, infatti, pur predicando sempre la massima cautela per garantire il lavoro in completa sicurezza, è favorevole alla differenziazione secondo il tasso di contagio e letalità, ovvero i criteri di riapertura devono variare territorio per territorio. Della serie: la Calabria non può essere paragonata a quelle Regioni che sono state più colpite dal virus, dove ci sono stati i focolai e il rischio di contagio resta abbastanza alto. Prevista per oggi, domani Berlusconi terrà una videoconferenza con tutti i governatori di Forza Italia per fare il punto della situazione sulla ‘fase due’.

Nel frattempo i numeri si confermano bassi, con 6 nuovi casi registrati nella giornata odierna. Sono 1.108 i casi positivi totali in Calabria. Le vittime sono 86. Lo riferisce il bollettino della Regione che su 33.950 tamponi eseguiti rileva che 32.842 sono negativi. I casi positivi sono: Catanzaro: 47 in reparto; 2 in rianimazione; 68 in isolamento domiciliare; 67 guariti; 31 deceduti. Cosenza: 25 in reparto; 1 in rianimazione; 308 in isolamento domiciliare; 91 guariti; 28 deceduti. Reggio Calabria: 24 in reparto; 3 in rianimazione; 139 in isolamento domiciliare; 70 guariti; 16 deceduti. Crotone: 9 in reparto; 58 in isolamento domiciliare; 40 guariti; 6 deceduti. Vibo Valentia: 56 in isolamento domiciliare; 14 guariti; 5 deceduti. Al Policlinico di Germaneto di Catanzaro sono stati ricoverati due pazienti provenienti da altre province. I soggetti in quarantena volontaria sono 6.675: Cosenza 1.504; Crotone 1.680, Catanzaro 1.884, Vibo Valentia 267, Reggio Calabria 1.340. Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione sono 16.837.

Dal canto suo Jole Santelli ha le idee chiare“Mi aspetto che il governo assuma la normativa cornice, le precauzioni necessarie alle quali tutti ci dobbiamo uniformare, e poi he lasci il dettaglio delle singole scelte alle regioni”, spiega intervistata a ‘La vita in diretta’ su Rai Uno, rispondendo a una domanda sulla presa di posizione del premier Giuseppe Conte, che ha definito “illegittime’ le misure assunte dagli Enti locali che comportino un allentamento delle disposizioni vigenti. La presidente della Regione Calabria ha emanato ieri sera un’ordinanza che prevede tra l’altro, a partire da oggi, la possibilità di riapertura di bar e ristoranti che abbiano tavolini all’aperto.

“Il governo rifletterà su queste cose”, è l’auspicio della Santelli. “Una delle mie prime ordinanze riguardava la chiusura delle scuole – ha ricordato – il governo mi disse che sarebbe stata impugnata, e poi 5 giorni dopo ha chiuso tutte le scuole”. “Siamo in una fase diversa, nella prima fase dell’emergenza la salute era l’unico obiettivo, abbiamo iniziato a conoscere il virus, la sua pericolosità. Oggi dobbiamo imparare a convivere col virus. Di questo il premier Conte deve essere consapevole: l’Italia non è unita – ha sottolineato la governatrice – la situazioni di regioni dove non ci sono contagi, non mi riferisco alla Calabria ma all’Abruzzo e alla Basilicata, non è uguale a quella di regioni dove si registra ancora un altissimo numero di contagi. E’ difficile prendere misure che riguardino tutti”.

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