“La situazione economico finanziaria è conosciuta, la crisi (da Coronavirus) ha anzitutto caratteristiche, dimensione e durata del tutto imprevedibile, comuni a quelle di altre vissute nei decenni scorsi. La sua specificità è la ‘disordinata durata’: non riusciamo a prevedere per quanto tempo le attività economiche e sociali saranno condizionate e dovranno essere limitate“: lo ha affermato il commissario Domenico Arcuri, in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera.
“Il nostro Paese ha gestito l’emergenza con modalità e strumenti largamente sufficienti a fronteggiarla. Nella consapevolezza che nessuno strumento al momento è in grado di sconfiggere l’epidemia“.
“Da lunedì potremo distribuire fino a 12 milioni di mascherine al giorno, da giugno 18 milioni, da agosto 24 milioni“.
La disponibilità in Italia di ventilatori, terapie intensive e sub intensive “è compatibile con un andamento dell’epidemia che resta entro i picchi avuti all’inizio della tragedia: se assumesse dimensioni apocalittiche, nessun sistema sanitario al mondo potrebbe reggere. Ora siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase: l’apocalisse non la regge nessuno, ma siamo sicuri che non succederà“.
“A ieri sera erano ricoverati 1980 circa cittadini in terapia intensiva e sono state distribuiti nell’ultimo mese alle regioni 4200 ventilatori, più del doppio quindi di quelli che servono ora“, ha ricordato Arcuri. Altri ventilatori, ha spiegato, “già sono nei nostri magazzini e attendiamo per allocarli nelle Regioni la non auspicata ripresa dei contagi, possibile dopo l’allentamento delle misure. La dotazione di ventilatori rassicura sull’eventuale ripresa non clamorosa del virus. Oggi ci sono 2 volte i ventilatori che servono e potremo arrivare a raddoppiarli in pochi giorni: ora non li distribuiamo non solo perché non servono, ma anche perché non sappiamo dove potrebbero servire“. Le Regioni, ha concluso Arcuri, “hanno inoltre il doppio di posti letto in terapia intensiva e sei volte quelli in sub intensiva” rispetto l’inizio dell’emergenza.